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Tratto da L’ASINO 1900.
Una vecchia malattia della SINISTRA italiana.

P.B.S.
I lavoratori hanno di fronte un solo nemico?
Mai più!
I nemici son molti : proviamo a farne un elenco sommario.
1. Il padrone che sfrutta la mano d’opera.
2. Il proprietario di casa che stringe al collo il cravattino della pigione.
3. Il grosso commerciante che specula rialzando i prezzi dei generi di maggior consumo.
4. Il capitalista che in caso di bisogno viene in soccorso, per sentimento umanitario, prestando danaro al 90 per cento.
5. Il produttore di zucchero che si fa proteggere dallo Stato con i dazi di importazione ed i premi di fabbricazione, per rendere amarissimo il dolce.
6. Il proprietario di terre che vuole il dazio sul grano per poter vendere il proprio a più alto prezzo.
7. L’azionista del trust del cotone, del trust siderurgico ecc., che per aumentare i dividendi senza muovere un dito impone allo Stato trattati commerciali che costano assai cari ai contribuenti.
8. Il banchiere che specula su tutto, sul patriottismo, sulla guerra, sulla fame, ecc.
9. Il deputato che per proteggere tali interessi, vota a favore di tutte le leggi volute dai sopra elencati, e vota contro le leggi di riforme sociali, tributarie e militari volute dai lavoratori.
10. Il prete che si fa forte del nome di Dio per tenere i lavoratori soggetti agli sfruttatori, e per assicurare il gregge elettorale dei deputati conservatori.
Perciò è che i lavoratori han pensato: se i nostri nemici sono almeno dieci, noi per combatterli dobbiamo suddividerci in altrettanti partiti.
Ed in tal modo si hanno i partiti anarchico, socialista rivoluzionario socialista riformista, socialista così cosi, repubblicano, democratico (poiché anche in questi militano i lavoratori) ecc. ecc.
Soltanto questi partiti hanno tanto da fare per combattersi reciprocamente, che non trovano tempo per combattere i nemici dei lavoratori, i quali a loro volta si uniscono in un solo partito per avere maggior tempo da dedicare al modo di sfruttare il prossimo.
Perciò l’Asino torna ad insistere sulla proposta della costituzione di un solo partito della gente che lavora contro quell’altro.
P. B. S.
Partito del buon senso
Messaggi
1. P.B.S., 10 giugno 2007, 13:12
Pur non avendo da un punto di vista di esperienza personale più che di convinzione ideologica grande fiducia nella forma-partito tradizionale, nel merito sarei d’accordo ...
E a parte il fatto che i lavoratori votano attualmente anche Forza Italia, An, Udc ed al nord soprattutto Lega ( in Francia persino Le Pen !), sarei in generale d’accordo nell’avere, almeno a livello elettorale, un unico punto di riferimento - come avviene in molti Paesi - per i lavoratori dipendenti ...
Questo però presuppone l’esistenza di una forza politica, magari anche moderata e "riformista" come in fondo è stato per decenni il vecchio Pci, che faccia, almeno da un punto di vista di rappresentanza anche "corporativa" nelle cose di tutti i giorni, gli interessi dei lavoratori ..... e non quelli di Montezemolo, del Vaticano, di Bush ecc. ecc. ecc.
Che so’, una specie di trasposizione politica/elettorale dei sindacati come sono stati in anni lontani persino i laburisti inglesi, i socialdemocratici tedeschi ecc. ecc.
In Italia vedi anche solo lontanamente qualcosa del genere ?
I futuri "democratici" addirittura si dichiarano "neutrali" rispetto al conflitto capitale/lavoro, cosa che nemmeno le più moderate forze socialdemocratiche del mondo e gli stessi democratici americani hanno mai ammesso ufficialmente ...
Ed anche la cosiddetta "sinistra radicale" di governo, ad un partito della quale sono peraltro ancora personalmente iscritto, non mi sembra ( lo dimostra il drammatico fallimento di ieri del presidio di Piazza del Popolo a Roma) minimamente saper assumere questo ruolo di rappresentanza nemmeno rispetto ai propri iscritti, simpatizzanti, votanti, figuriamoci dei lavoratori dipendenti in genere ....
Quindi il problema non è la "divisione" in quanto tale ... questa è solo un effetto della più generale incapacità politica di rappresentanza degli interesse "di classe" - anche nella forma meno antagonista e più interna al "sistema" - degli stessi lavoratori dipendenti.
K.
1. P.B.S., 10 giugno 2007, 22:22
Caro K,
mi chiedi se vedo una specie di trasposizione politica/elettorale dei sindacati.
Ti rispondo che purtroppo anch’io non la vedo e la cosa mi rammarica oltre misura.
Vedo anche qualcosa di peggio:
Mi sto preparando ad una sorta di autunno caldo, il contratto dei metalmeccanici sembra debba essere una piattaforma di lancio da parte del sindacato per aggirare le leggi da LUi firmate in tema di contrattazione e precarietà.
Dopo mesi di discussioni si sono accordati unitariamente nella richiesta di sette punti che a confindustria NON possono accettare.
In pratica prevedo che useranno i metalmeccanici per spianare la strada a nuove forme di contrattazione.
La vedo DURA.
Nelle fabbriche ti assicuro che la voglia di andare avanti c’è ... voglio vedere la sinistra come reagirà alle iniziative sindacali.
La cosa che più temo è la firma NON unitaria di un contratto che SPACCHERA’ di nuovo il sindacato.
I Lavoratori guardano a questa "Sinistra Democratica" che vuole formarsi e SPERANo che si formi un polo di partiti UNITO da programmi e intenti.
Un POLO che abbia almeno un 15-18% di consensi edia peso alla dignità delle famiglie e del lavoro.
Purtroppo temo che L’Impero di cui parla Vattimo abbia già stabilito le regole del gioco e a quelle ci si deve sottomettere.
E mentre a DESTRA sono UNITI nello stabilire le regole, a SINISTRA si continua nel gioco al massacro che satiricamente illustrò GARDHABBA 100 anni fa:
IL GOVERNO FRA LE TENDENZE
1. socialista: Ah! Ah! Verrà l’ora della riscossa!
2. socialista: E dovrete lavorare anche voi, parassiti indegni!
3. socialista: La vostra roba sarà messa in comune!
4. socialista: Niente proprietà privata ! Uno per tutti, tutti per uno !
1. socialista: E per giungere a questo non c’è che un passo. Appena avremo la maggioranza parlamentare...
2. socialista: Ma che maggioranza! Basterà che possiamo entrar nel ministero.
3. socialista : Ma che ministero ! Non ci devon essere compromessi!
4. socialista : Non c’è che la rivoluzione !
1. socialista: La rivoluzione è una buffonata !
2.. socialista : Buffonata è la cooperazione di classe !
3. socialista: Al governo non ci si deve andare! Piuttosto niente!
4. socialista: Alla proprietà collettiva ci si va per riforme graduali !
1. socialista: Mercé la legislazione...
2. socialista: Mercé la pressione della piazza!
3. socialista : Sei un utopista !
4. socialista: E voi siete ignoranti!
1. socialista: Piuttosto che ammettere la rivoluzione, mi ritiro !
4. socialista: Io mi ritiro se si domandano riforme !
2. socialista: Io mi ritiro se si rifiuta la cooperazione di classe.
3. socialista: Io mi ritiro in tutti i casi...
Palamidone: Bravi! Loro si ritirano... e io resto!
Un saluto
Tubal