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PAOLO FERRERO: CRISI, CONTRO L’ECONOMIA DI CARTA...

Publie le lunedì 6 ottobre 2008 par Open-Publishing
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CRISI, CONTRO L’ECONOMIA DI CARTA, LO STATO DEVE DIFENDERE LE CONDIZIONI DI VITA DELLE CLASSI POPOLARI.

2 Ottobre 2008

Nelle conclusioni della Direzione nazionale del Prc, che si è tenuta oggi a via del Policlinico, il segretario del Prc Ferrero ha lanciato una campagna di massa per la difesa degli strati popolari, i più colpiti all’interno dell’attuale crisi finanziaria.

L’intervento pubblico in economia - ha detto Ferrero - non deve servire a salvare le banche e a foraggiare i ricchi, gli speculatori e i finanzieri d’assalto, ma deve servire a salvaguardare il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati come delle famiglie italiane e a consolidare, quindi, l’economia reale, non quella speculativa.

Per questo motivo - ha concluso Ferrero - proponiamo che il governo intervenga per ridurrre i mutui che le persone e le famiglie pagano per l’acquisto della prima casa (mutui cresciuti a dismisura, in questo periodo), per ridurre gli affitti e per tagliare le tasse su stipendi e pensioni.

Messaggi

  • Roma, 15:24

    CRISI BANCHE: FERRERO (PRC), SI SALVA CASTA NON FAMIGLIE
    "I provvedimenti annunciati da Berlusconi e Tremonti sono a difesa della casta, dei banchieri e delle banche. Non c’e’ nulla in difesa delle famiglie, che sono quelle che rischiano oggi la bancarotta". Lo ha detto il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, a proposito delle misure del governo dopo la crisi finanziaria internazionale. Ferrero ha confermato che Rifondazione e la sinistra saranno in piazza sabato a Roma per una manifestazione nazionale contro le politiche di governo e Confindustria e ha aggiunto: "Noi chiediamo una riduzione delle tasse su stipendi e pensioni e che ci sia, da parte dello Stato, un abbattimento dei mutui sulla prima casa e, in particolare, quelli a tasso variabile. Soltanto alimentando i consumi si puo’ difendere l’economia reale". Ferrero ha evidenziato come la crisi venga "utilizzata, di nuovo, per redistribuire risorse: dai cittadini che pagano le tasse verso le banche e i banchieri. Percio’ scendere in piazza e’ tanto piu’ necessario proprio per far sentire la voce della gente e per evitare che le risorse vengano date ai soliti noti".

    (09 October 2008)