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Per combattere i fondamentalisti li copiamo?
Domande a cui mancano risposte.
Ci stiamo abituando a tutto? Anche al divieto di manifestazione davanti ai luoghi di culto? In un Paese in cui per ogni piazza c’è una chiesa. Siamo in grado di mandar giù anche questo limite alla libertà di manifestare? Si potrà manifestare solo in tangenziale?
Perché considerare offensiva una preghiera davanti ad un luogo di culto?
Le risposte a queste domande non sono indifferenti in un sistema democratico.
Appare chiaro, però, come l polemiche sulla preghiera dei musulmani nelle piazze sia pretestuosa. Ci si è attaccati alla bandiera bruciata e alla preghiera, ma fosse andata diversamente, si sarebbero attaccati a come erano vestiti i manifestanti. Certo, non si bruciano le bandiere di Israele, ma chi ha gridato allo scandalo per la preghiera, ha costruito una pericolosa barriera tra Noi e Loro. Perché è chiaro che non ha turbato il gesto, ma chi l’ha compiuto.
Come si può parlare di offesa quando qualcuno prega, anche se in maniera diversa, lo stesso dio per cui sono state costruite le chiese? Non hanno pregato il diavolo, non hanno bestemmiato, hanno pregato. Dove sta l’offesa?
Siamo tornati alle crociate? Il regolamento sulla manifestazioni varrà quindi anche per gli atei? Con questi atteggiamenti si attivano spirali pericolose. Pensiamo che sia una buona idea vietare le manifestazioni in nome della democrazia? Per difendere i nostri diritti democratici limitiamo quelli degli altri?
Se a pregare fossero stati dei cristiano ortodossi, avremmo considerato il gesto “una provocazione intollerabile”? Le piazze di tutta Europa sono ormai dominate dalla diversità, questa è l’Europa, un posto in cui la piazza è di tutti, e non solo della Chiesa che ci si affaccia.
In troppi, ormai, pensano di combattere i fondamentalisti religiosi imitandoli, dividendo il mondo in “fedeli” e “infedeli”. Pensiamo che la soluzione sia erigere un muro sempre più alto tra noi e loro?
La vera emergenza nazionale è la mancanza di dialogo, i pregiudizi e le schematizzazioni sono pericolose, molto più di chi prega in una piazza.
Roberto Morgantini