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PER LA SCUOLA PUBBLICA, CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA.

Publie le giovedì 12 febbraio 2009 par Open-Publishing

VENERDI’ 13 FEBBRAIO 2008. Siamo un gruppo composto da studenti medi superiori della Scuola Italiana di Atene e da studenti italiani, qui in Erasmus. Siamo qui oggi perché convinti dell’importanza di essere in piazza a dimostrare il nostro dissenso contro la riforma della scuola italiana che tra le altre cose implica, nel giro di 3 anni, l’introduzione del maestro unico nelle scuole elementari, la perdita di decina di migliaia di posti di lavoro tra insegnanti e personale scolastico, la soppressione del tempo pieno e delle ore curricolari, l’innalzamento del rapporto alunni-classe e l’introduzione delle “Classi d’inserimento” riservate agli immigrati.
In ambito universitario, in 5 anni verranno diluiti il Taglio del Finanziamento Pubblico di 445 milioni di euro, la limitazione del turn-over che implicherà la riduzione delle assunzioni del 20% da quest’anno fino al 50% nel 2012 ed il diritto di trasformazione da università pubblica in fondazioni private.
Tradotto in realtà questo significa riduzione dell’offerta formativa e del numero di docenti, aumento del carico didattico per i docenti, riduzione del tempo per la ricerca, ostacolamento dell’inserimento di giovani nell’ambito dell’insegnamento universitario, perdita di qualità e competitività a livello internazionale. L’istruzione deve essere un diritto di tutti ed uguale per tutti. Ma se un ateneo diventa una fondazione privata e quindi potrà innalzare le tasse universitarie, sarà influenzato se non dipendente dal finanziatore privato e perciò precario, in Italia questo diritto sarà garantito??
Tutti gli ordini scolastici saranno giudicati e sopravviveranno seguendo criteri di efficienza, meritocrazia, produttività e competitività; caratteri tipicamente aziendali. La scuola deve rimanere il luogo dell’apprendimento, dell’integrazione, della crescita e della conoscenza. Deve rimanere un ambiente libero da ogni tipo di restrizione… e non ci può essere un’istruzione di seria A ed una di serie B!
Siamo qui oggi contro l’approvazione del decreto 733, il “pacchetto sicurezza” che implica il divieto di riconoscere i figli, di inviare denaro nei Paesi d’origine, la riduzione della libertà di movimento a chi non ha il permesso di soggiorno, l’introduzione di un censimento per i senzatetto, del reato di immigrazione clandestina e soggiorno illegale e del diritto di denuncia di immigrati clandestini da parte dei medici, elargisce più potere ai sindaci e legalizza la formazione di ronde di quartiere purchè “senz’armi”. Queste norme sono figlie di una politica esplicitamente fondata sul segregazionismo, sul razzismo e l’esclusione nei confronti delle persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, ritenute per prime colpevoli di un’eventuale perdita di controllo. La crisi non è causata dai clandestini! Non abbiamo paura!
Siamo qui perché non vogliamo abbassare la testa, continuiamo ad indignarci ed a dimostrare il nostro dissenso nei confronti di riforme che fomentano paura, divisione, discriminazione, diffidenza, approfittando di un periodo di crisi economica e di insicurezza. Leggi e decreti, seppur riguardanti ambiti diversi, puntano alla formazione di una popolazione sempre più ignorante ed incapace perciò di reagire, spaventata dal mondo esterno. Non possiamo rimanere inermi davanti allo sbriciolamento dell’insegnamento pubblico, alla legalizzazione del razzismo alla costante crescita della disparità economica.
Contro l’aziendalizzazione dell’università!
Contro la legalizzazione del razzismo!
Contro classi divise per migranti!
Per il diritto allo studio!
Per la centralità della scuola pubblica!
Per una società attiva, sensibile e altruista!
NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI!