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PERCHE’ LA SINISTRA ARCOBALENO AFFONDA NELLA DISCARICA DI PIANURA

Publie le mercoledì 9 gennaio 2008 par Open-Publishing

Su un palazzina adiacente alla discarica di Pianura, costruita dopo la chiusura data come definitiva del sito, campeggia un lenzuolo bianco con una scritta a spray che recita "ci avete condannato". Del resto i dati sulle malattie e sulla natalità nella zona di Pianura non lasciano scampo alle interpretazioni: la popolazione si è ribellata perchè teme seriamente per la propria salute.
Chi ha visto le immagini diffuse dalle agenzie di stampa non può che interrogarsi dopo i servizi sugli abitanti di Pianura presi a manganellate mentre a mani alzate gridano "pace, pace". Immagini tanto più forti quando al governo una componente decisiva del governo stà lì anche perchè si è fatta eleggere in nome dell’istituzione di una commissione di inchiesta sul G8 di Genova dove chi stava a mani alzate gridando "pace pace" è stato trattato come gli abitanti di Pianura. Ma si sa come vanno le cose in politica: la commissione non è stata mai istituita e il numero due della catena di comando della polizia di quel G8 è stato promosso capo della stessa polizia. E questo dopo una intervista di Russo Spena (Prc) al Manifesto che lo sdoganò dicendo che Manganelli non era fisicamente presente a Genova, ma aveva "solo" preparato quelle giornata, e che poteva essere eletto capo della polizià perchè in quei giorni aveva si ordinato ma (sic) solo al telefono. Sottigliezze gesuitiche di pura marca democristiana che tornano utili anche ai giorni nostri, evidentemente.
Così agli abitanti di Pianura è toccata la cura Manganelli, come per i manifestanti del G8, e non gli elogi dell’attuale presidente della camera per il quale, durante le campagne elettorali e nei tentativi di neutralizzazione delle lotte, l’unico conflitto accettabile è quello con le mani alzate mentre si invoca la pace. Ebbene a Pianura è accaduto tutto questo, nelle scuole della zona i filmati hanno fatto vedere la bandiera arcobaleno nelle aule, i sempre presenti della Perugia-Assisi sono oggi al governo eppure le manganellate nella testa arrivano come quando c’erano le destre alle quali era da irresponsabili lasciare il governo del paese.
Un’ora dopo la diffusione di queste immagini sono scoppiati seri incidenti, la notte stessa le mani alzate hanno lasciato il passo alle molotov e ai sassi. Ovviamente per i media fiancheggiatori del governo non si riporta che la popolazione ha agito in altro modo anche dopo essere stata manganellata in un sit-in pacifico. Oppure non si riportano le differenze come all’epoca in cui la differenziazione tra tra pink, bianchi e black che serviva a far capire la diversità d’approccio durante il G8 intendendo che l’obiettivo era comune nonostante le reciproche critiche tra componenti del movimento.
Per delegittimare la popolazione di Pianura, che undici anni prima fece una lunga lotta in difesa della salute contro quella discarica, i media "di sinistra" puntano direttamente sulla disinformazione. Omesso il gigantesco particolare del processo imminente a Bassolino sulla vicenda rifiuti, rimosso il problema del dispositivo giuridico che permette alla politica campana di ingoiare a perdere fondi pubblici -la Ravaioli su Liberazione per i rifiuti se la prende con l’ONU tanto per restare lontani dalla legislazione italiana- allontanato il problema del rapporto tra politica dell’intero centrosinistra di quella regione e i profitti delle imprese misto pubblico-privato, dopo aver sparso qualche cortina fumogena fatta di tecnicismi dello smaltimento non resta che delegittimare la popolazione di Pianura.
Ed è sempre l’impagabile Liberazione, degna erede de "L’Unità" dei tempi del compromesso storico, a interpretare al meglio lo stile di questo genere di scuola della delegittimazione a mezzo stampa.
Infatti per trovare credibilità Liberazione prima prova a vestire i panni di Beppe Grillo. "La politica inconcludente" non riesce a trovare soluzioni titola il quotidiano di Sansonetti come se fosse il cartaceo del blog del comico genovese. Eppure la politica in Campania e in Italia, che trova in entrambi i casi il Prc in maggioranza, di pratiche in materia di rifiuti ne conclude eccome. Appalti, affari, finanziamenti, percorsi legislativi prioritari, consulenze, progetti, disponibilità di ampi scoperti bancari: le informazioni dall’interno di questi dispositivi a Liberazione le hanno appena le vogliono. Ma sui rifiuti è meglio prendersela con l’ONU non sia mai che il lettore capisce gli interessi in gioco in Italia.
A questo punto, dopo essersi travestita da Beppe Grillo, a Liberazione non resta che disinformare su Pianura. Basta insinuare che "qualcuno" parla di presenza della camorra nella protesta. Generico ma quanto basta per suscitare sospetti perchè sono questi che contano. I giovani che ripondono alle cariche della polizia sono "i bulli di quartiere" che si mettono "a lanciare sassi, vetro e quello che capita".
E se il lettore di sinistra non si fosse ancora convinto a non simpatizzare con la popolazione di Pianura c’è sempre lo spettro dei fascisti che vogliono strumentalizzare la protesta: c’è "chi soffia sul fuoco" ovvero "una certa destra reazionaria". 48 ore prima dell’articolo di Antonella Palermo che stiamo citando era stata devastata la sede di AN di Pianura e a quanto riporta l’Ansa il fuoco più che sulla protesta ha soffiato nei locali del partito di Fini. Ma meglio non citare perchè l’immagine si vuol dare è quella di una dolorosa emergenza da risolvere ma che a pagarla
sarà una popolazione comunque non innocente ma infiltrata dalla camorra, con i "bulli" che tirano i sassi come se fossero giovani annoiati del sabato sera, e anche un pò fascista.
Quanto alla gigantesca legislazione barocca, un’idrovora di finanziamenti pubblici che in 14 anni ha persino aggravato la questione rifiuti, quella non è affatto sottoposta a procedure d’emergenza. Come ha detto il capogruppo (campano) del Prc alla camera Migliore intanto si aprono le discariche, ovvero si mettono nel conto anche situazioni come a Pianura poi "ci sarà il tempo per l’esame ai politici, per fare valutazioni". In codice politico, nell’imminenza del processo a Bassolino, tempo prezioso per riorganizzare le fila al presidente della Campania, che il Prc non ha sfiduciato, al sistema di imprese di riferimento e garanzia dell’intangibilità degli attuali meccanismi legislativi. Non dimentichiamo in materia che il rapporto tra Migliore e Bassolino ha caratteristiche di alleanza dai tempi della giunta di Napoli presieduta dall’adesso governatore della Campania.

A questo punto, nei confronti della popolazione di Pianura, Liberazione non riserva che la via del pentimento. Infatti l’inviata suggerisce che gli abitanti di Pianura adesso "promettono, di prendere le distanze da quanti, nelle ultime ore, si sono resi protagonisti di episodi di teppismo e violenza". E così anche la retorica nonviolenta è servita rovesciando il ruolo degli abitanti della zona: da vittime che protestavano a mani alzate in possibili colpevoli se non prendono pubblicamente le distanze dalla gente del loro paese che, inferocita da tale trattamento dei loro concittadini, a preso la polizia a mattonate.
Ma nel mondo reale le cose funzionano diversamente dagli schemi giornalistici costruiti per scomunicare i manifestanti con l’anatema della nonviolenza: gli abitanti come collettività non hanno preso pubblicamente le distanza da nessuno e gli incidenti dopo l’articolo della Palermo hanno acquistato maggiore intensità. Ognuno ha continuato la lotta secondo i propri strumenti e le proprie convinzioni e le proprie pratiche: come a Praga o a Genova. Solo che qui si solidarizza non esiste una componente che ha denunciato l’altra come "infiltrata dalla polizia" come GUARDA CAS0 fecero allora gli esponenti della adesso sinistra arcobaleno nei confronti dei black bloc.
Infine questioni più politiche: la sinistra arcobaleno esprime un ministro dell’ambiente che è stato in grado di votare qualsiasi proposta di Padoa-Schioppa di tagli alla spesa pubblica. In compenso, tra una visita (certificata) in località turistiche con l’elicottero del generale Speciale e l’altra, non è mai riuscito a far approvare un piano nazionale di smaltimento dei rifiuti che evitasse questo disastro. Del resto la tattica di Pecoraro Scanio è ormai scoperta: cavalcare in qualche modo le proteste, mollare all’ultimo le lotte (come gli abitanti della zona protetta di Serre che si sono visti approvare dal governo la discarica dopo le promesse di Pecoraro), incassare in cambio del proprio assenso i fondi per qualche progetto pilota da lui personalmente governato. In questo stile di governo della propria presidenza la componente verde della sinistra arcobaleno mostra tutta la propria attuale inaffidabilità.
Pianura mostra quindi che la sinistra arcobaleno non è nè di lotta nè di governo: subordinata sia alle esigenze liberiste dei potentati che di spesa dei comitati di affari non è quindi in grado di far crescere le lotte della popolazione per la salute e per il miglioramento del tenore di vita.

Se ci è consentita la metafora: già da Pianura si capisce in che modo la sinistra arcobaleno affonda. Lo farà a Vicenza, in Val Susa e ovunque ci sarà contraddizione tra affermazioni di principio, dettate da esigenze di estrazione di consenso alle elezioni, e concrete esigenze d’affari di questo segmento del sistema politico. E tutte le volte che si apre questa contraddizione c’è sempre il tentativo di dare del provocatore,del violento e dell’infiltrato fascista a chi si ribella. Fino ad oggi ha funzionato: tanto che al declino della ricchezza e della salute della società diffusa ha corrisposto l’ascesa della carriera politica di questi personaggi e di questi cartelli elettorali. E’ l’ora di aprire gli occhi.