PERCHE’ TANTO SILENZIO?

L’appello alla mobilitazione contro la privatizzazione della Scuola raccoglie ogni giorno centinaia di adesioni, ma... non fa notizia sui giornali. E i dirigenti sindacali cosa rispondono ai firmatari sulle gravi questioni poste che chiamano in causa direttamente la loro funzione? Come se non li riguardasse...

2500 tra docenti di tutti gli ordini di scuola sia di ruolo che precari, università compresa, ma anche studenti, dipendenti pubblici, operai, professionisti, tutte persone che hanno a cuore le sorti dell’istruzione pubblica statale si ritrovano unite nel denunciare il devastante attacco alla Scuola attraverso una serie di leggi vergogna che ne sfigureranno permanentemente il volto e la funzione Costituzionale. Tanti sono ad oggi i firmatari dell’appello alla mobilitazione contro la privatizzazione della scuola pubblica lanciato sul sito www.foruminsegnanti.it .

Siamo costernati, però, di fronte al silenzio stampa che circonda tale iniziativa che, al contrario, viene diffusa dalla rete su tantissimi blog e siti di controinformazione.

La rabbia e la protesta di 2500 cittadini, ma presto saranno molti di più poichè già iniziano ad arrivare le prime firme dalle scuole (sul sito sono disponibili i moduli), non è forse una notizia? Per quale ragione persìno i giornali non filo-governativi o presunti tali, informati dai nostri ripetuti comunicati stampa, la ignorano? Perchè autorevoli riviste scolastiche non pubblicano e non commentano? Ma soprattutto per quale motivo nessun dirigente sindacale o politico avverte la necessità e la responsabilità di intervenire per rispondere pubblicamente alle richieste contenute nell’appello?

La gravità delle questioni poste in evidenza, ma soprattutto il rispetto per le migliaia di persone che hanno sottoscritto l’appello meritano attenzione e considerazione, in particolar modo da parte di coloro che, rivestendo ruoli importanti nel sindacato o nella politica, si dichiarano schierati dalla parte dei lavoratori, ma poi, come in questo caso, puntualmente li ignorano.

Il Forum Insegnanti
7 settembre 2008