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PICCOLI SCONTRI CRESCONO: attento a ciò che scrivi..
Publie le sabato 21 gennaio 2006 par Open-Publishing
di Doriana Goracci
Il segno della croce
Mentre, prima di condividere gli entusiasmi di molti, attendo di vedere dove effettivamente andrà a parare il molto (troppo) pubblicizzato show di Celentano, mi chiedo se qualcuno di voi facendo zapping sia mai capitato il venerdì sera su Rai2 poco dopo le 23.
Io ci sono capitata qualche settimana fa e poi di nuovo ieri.
C’è, a quell’ora, una trasmissione intitolata Confronti.
La potete riconoscere subito, anche se già è iniziata, perché si vede uno studio piuttosto spoglio, con una scrivania, dietro la quale sta seduto un tizio rotondetto di mezza età, molto soddisfatto di sé, quasi, si direbbe, felice.
Nonostante sia sconosciuto ai più, non è uno qualsiasi: si tratta niente meno che dell’ex direttore della Padania, Gigi Moncalvo: un uomo la cui profondità intellettuale, unita alla capacità professionale, non può essere descritta adeguatamente dalle parole, ma richiede di essere constatata prendendone diretta visione.
Il suddetto giornalista sta lì in veste di "conduttore". Cioè assiste al "dibattito" tra due personaggi (l’altra volta erano Sgarbi e Veneziani che si facevano salamelecchi, ieri sera il ministro Stanca, che in verità io non ricordavo nemmeno che esistesse, e l’on. Sbarbati). Questi, posti dietro due scranni, parlano così come viene loro sul momento, passando di palo in frasca senza molta convinzione, mentre lui, il "conduttore", che nemmeno ci prova a seguire un qualsiasi filo, interviene ogni tanto a dire a caso la sua, senza mai riuscire a nascondere la soddisfazione di trovarsi immeritatamente là dove si trova, a guadagnarsi con poco sforzo la sua pagnotta - soddisfazione che è tale che lui stesso non sembra sapere quello che dice.
Vale la pena, mi si potrebbe obiettare, di resistere a farsi inzaccherare da tanta ignominiosa inconcludenza?
Sì, vale la pena.
La trasmissione è breve infatti. Anzi è quasi, direi, un pretesto un po’ come la testa di certi conduttori, che un napoletano direbbe che ha la sola funzione di spàrtere ’e rrecchie (di tenere cioè separate le orecchie). È un pretesto perché le sue punte più alte sono il momento iniziale (che mi sono persa) e quello finale, più facile da non farsi sfuggire e che vi consiglio caldamente.
Prima di mezzanotte, infatti, potrete vedere tutt’a un tratto l’uomo ravvivarsi, annunciare che il tempo sta per concludersi, salutare gli ospiti in tutta fretta e finalmente, facendosi riprendere a mezzo busto, rivolgersi a voi telespettatori per il pezzo forte della sua serata: il saluto, che esegue facendosi un ostentato, un largo, e soddisfatto, segno della croce.
Attraverso una ricerca su Google, ho appreso che l’uomo è noto quasi soltanto per questo suo vezzo di aprire e chiudere la trasmissione con tale gesto: è il suo marchio, un po’ come per Mike Bongiorno il famoso "Allegria!"
Penso che il Padreterno, se c’è, e ammesso che si interessi a noi, sia veramente paziente.
Postato da: Anna Setari
Per questo testo,una blogger, Anna,è stata querelata dal conduttore della trasmissione "Confronti" Gigi Moncalvo,nonchè ex direttore della Padania.uerelata.
Il testo che ho sopra riportato integralmente, può essere letto:
http://solotesto.splinder.com/post/6076818
Questo è il commento della querelata...
Dal blog di Anna Setari
giovedì, 19 gennaio 2006
ULTIMISSIME
un mistero svelato
Io lo sciopero penso di farlo, ovviamente, ma riservandomi
un’eccezione: non voglio perdermi per nulla al mondo il divertimento offerto dalla trasmissione Confronti il venerdì a tarda ora su RAI 2, quella dove c’è quel simpatico cristiano che si fa il segno della croce - qualcuno dei miei quattro lettori forse si ricorderà: ci feci un post a ottobre. E lui se l’è presa e mi ha querelata.
Era lui insomma il mio anonimo della telefonata famosa, non un
emissario di Sanguineti come ingenuamente avevo creduto (noi blogger ci montiamo sempre la testa e pensiamo che i professori ci leggano. Invece ci leggono i soliti quattro gatti, un topo, e quelli che, non essendo chiarissimi professori certi dell’alloro, vanno su google a tastare il polso alla loro Fama).
Il gentile maresciallo che stamane mi ha comunicato la notizia ha detto che devo nominare un avvocato. Sono incerta tra Taormina e Ghedini.
Da Critica dell’interfaccia
http://solotesto.splinder.com/
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... dovremmo riappropriarci della sfida, intesa non come competizione,ma come osare il sogno, le strade che non sono mai state praticate,quelle che piacciono ai bambini e agli anziani, dove tutti sanno che è vietato scoraggiarsi, che è giusto tentare, tentare, tentare.