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PISA: Rifondazione per oggi e per domani, Unità della Sinistra dal basso
Publie le venerdì 6 giugno 2008 par Open-PublishingPISA: Rifondazione per oggi e per domani, Unità della Sinistra dal basso
Martedì scorso a Pisa presso l’Auditorium del Centro Maccarrone “La Stecca” si è tenuta l’assemblea pubblica di presentazione della mozione congressuale di Rifondazione Comunista che ha come primi firmatari i compagni Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero, Claudio Grassi e Ramon Mantovani. Il documento congressuale 1 Acerbo, che ha come elemento caratterizzante lo slogan ” Rifondazione Comunista per oggi e per domani”, ha avuto a Pisa oltre il 70% di adesioni nel Comitato Politico federale e ad esso hanno aderito l’80% dei segretari dei circoli territoriali. Sala piena, buona presenza di compagne e compagni che hanno costruito in questi anni il partito a Pisa e nelle zone : presenza di tutti i circoli cittadini, del lungomonte, di Cascina, di Pontedera e della Val d’Era, della zona del Cuoio e persino da Volterra. Ci sono anche alcuni compagni della mozione 2 tra cui il segretario provinciale Dario Danti, che, per la sua presenza, viene salutato e ringraziato da Ramon Mantovani.
Alle 21.45 si comincia. Coordina Maria Rosaria Lacatena (della segreteria provinciale PRC Pisa) : la compagna è visibilmente emozionata ma soddisfatta, spiega il carattere dell’iniziativa, dice chiaramente che se al congresso prevarrà la mozione 1 Rifondazione vi sarà per l’oggi e per il domani, una Rifondazione che riparte dalla la società e a partire dalla società costruisce l’unità a sinistra.
Introduce Roberta Fantozzi, (della segreteria nazionale PRC,ex segretaria provinciale). Arriva da Reggio Calabria, è stanca ma gioca in casa, conosce tanti/e dei/delle presenti, saluta e abbraccia tanti/e compagni/e. Va alla Presidenza e siede accanto a Giovanni Scali, il presidente della federazione pisana, una vita di lotte di fabbrica e di militanza nel partito, prima nel PCI e poi, da subito, in Rifondazione Comunista. Roberta spiega le ragioni della divisione avvenuta nel gruppo dirigente sul futuro di Rifondazione e sulla linea politica, dice che, insieme agli/alle compagni/e della mozione 1 avrebbe preferito un congresso a tesi e non su cinque documenti, afferma che se la mozione Acerbo prevarrà sarà proposta la gestione unitaria del partito a tutti i livelli.
E’ la volta degli interventi programmati. Sergio Capecchi, delegato CGIL dell’Unicoop di Ponsacco, telefona dispiaciuto che non fa in tempo a venire perché bloccato dal ritardo del treno, invierà una sintesi di quello che avrebbe detto. La parola a Sergio Bontempelli ( Presidente Africa Insieme Pisa). Parla a braccio, un intervento chiaro, incisivo, non reticente, affronta i punti più spinosi del razzismo risorgente. Premette che il suo intervento è interno ed esterno : interno perché è un militante di Rifondazione che è qui perché ha aderito alla mozione 1, esterno perché i temi che tratterà riguardano la società, i migranti e “Le cose di cui giornalmente si occupa”.
Propone di spostare il terreno dalla sicurezza su cui siamo perdenti alla richiesta di regolarizzazione di tutti/e i/le migranti che hanno già un lavoro. Intervento molto apprezzato, grandi applausi a Sergio. E’ la volta di Guia. Guia dice che è la priva volta che interviene in un’assemblea pubblica, dice che ha provato una grande sofferenza come donna, come insegnante, come militante Cobas e come comunista del Partito della Rifondazione Comunista, ne spiega le ragioni, denuncia le responsabilità del governo Prodi e la linea governista del partito, finisce l’intervento con una serie di “voglio” ed esorta i/le compagni/e presenti a volere anche loro un partito non più verticistico, ma democratico e partecipato, un partito che riparta dai movimenti e dalle lotte .
Maria Rosaria invita Maurizio Bini ad intervenire, ma Maurizio, in sintonia con il clima dell’assemblea, dice che preferisce che altri/ compagni/ abbiano l’opportunità di intervenire. Lo steso fanno Giovanni Scali, Luca Barbuti e Gilberto Vento, che legge il contributo scritto inviato da Sergio Capecchi. Vi sono altri interventi tra cui un ex militante DS che, insieme ad altri/e, si iscrive a Rifondazione e aderisce alla la mozione 1. Dopo l’intervento di un anziano compagno interviene per ultimo un giovane compagno (si chiama Gianfranco) : è in piena sintonia con i contenuti dell’assemblea, ma dice che probabilmente si asterrà. Maria Rosaria si rende conto della sofferenza del compagno, di cui occorre capire le ragioni , ma. al tempo stesso, sommessamente invita Gianfranco a ripensarci.
Sono le 23,30 quando prende la parola Ramon Mantovani. Parla con pacatezza, senza politicismi, dice le cose con estrema chiarezza sul governo Prodi e sulla esperienza nazionale della Sinistra Arcobaleno, rivendica con forza l’originalità dell’esperienza di Rifondazione Comunista, prende le distanze dalla “Costituente della Sinistra”e attacca la linea dei partiti socialisti europei. Chiude l’intervento con proposte concrete per il rilancio di Rifondazione Comunista e sull’esigenza di costruire dal basso l’unità della sinistra. Tutti/e in piede ad applaudire Ramon, compagno tra i compagni. Ci si divide in capannelli, si fissano riunioni, si commenta la serata. Una serata importante per Rifondazione, per il congresso e anche per dopo.