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PRC/ BERTINOTTIANI-FERRERO VERSO MOZIONI CONTRAPPOSTE A CONGRESSO

Publie le sabato 10 maggio 2008 par Open-Publishing

Vendola: no a lotta di potere.Ministro: no a referendum su leader

Roma, 5 mag. (Apcom) - Rifondazione comunista va verso un congresso su mozioni contrapposte. La decisione finale spetterà al Comitato politico nazionale convocato nel prossimo fine settimana, ma di fatto già nella riunione della commissione politica del congresso, prevista mercoledì prossimo, questo esito potrebbe diventare palese. Stamattina, nella riunione del ’gruppo ristretto’ incaricato di verificare la possibilità di un congresso unitario, per tesi emendabili invece che su documenti contrapposti, l’area bertinottiana ha fatto sapere di preferire quest’ultima soluzione.

"Noi - avverte il ministro uscente Paolo Ferrero, leader della componente principale della nuova maggioranza interna che regge il partito dopo il terremoto elettorale e le dimissioni di Franco Giordano - riproporremo la nostra posizione: vogliamo un congresso per tesi emendabili, che metta assieme tutte le parti su cui siamo d’accordo e ci divida su un unico punto". L’unico punto di divisione profonda è il futuro del partito e dei rapporti a sinistra, che i bertinottiani vorrebbero mantenere sul binario dell’unificazione, nonostante il passo falso dell’Arcobaleno, mentre la nuova maggioranza propone di costruire più lentamente ’dal basso’. Su questo, secondo gli uomini di Ferrero, si potrebbe andare anche alla conta dei delegati.

"Ma per il resto, è sbagliato trasformare il congresso in un referendum: dobbiamo evitare che ai congressi di circolo il partito si spacchi davvero". L’allusione di Ferrero è al ruolo di Nichi Vendola, il popolare governatore della Puglia che l’area dell’ex segretario vuole proporre come candidato segretario: le mozioni contrapposte obbligherebbero l’area Ferrero, che comprende anche la corrente ’Essere comunisti’ guidata da Claudio Grassi ed esponenti ex bertinottiani come Ramon Mantovani, a candidare il ministro, stimato ma meno carismatico, alla segreteria. E una corsa a due Vendola-Ferrero rischierebbe di oscurare i contenuti politici dello scontro. Mantovani chiarisce: "In ogni caso noi vogliamo un congresso nel quale la base del partito possa pronunciarsi e non debba solo schierarsi". Quanto alle perplessità, avanzate da più parti, sulla tenuta della nuova maggioranza, Mantovani non ha dubbi: lui, Ferrero e Grassi al congresso proporranno "un documento comune, è sicuro".

Sull’ipotesi di un congresso a tesi è scettico, sull’altro fronte, Peppe De Cristofaro, esponente delle nuove leve bertinottiane: "Stamattina ho proposto di presentare un documento comune, un preambolo sulla necessità del governo unitario del partito. Ma non ci sono le condizioni per un congresso a tesi. Del resto, non è detto affatto che il congresso a tesi sia più unitario del congresso per mozioni contrapposte".

Resta da verificare se il candidato alla leadership sul quale l’area bertinottiana fa affidamento per la riscossa, Vendola appunto, sia disposto a lasciare il certo (il residuo mandato da presidente che gli resta da svolgere in Puglia) per l’incerto, cioè la segreteria di una Rifondazione spaccata all’indomani della catastrofe elettorale. "Se il progetto è salvare Rifondazione Comunista - avverte il governatore - allora sono molto disponibile. Darei tutto me stesso. Se invece si tratta di salire su un ring ed entrare in un meccanismo di lotte politiche per il potere, come ormai succede in questo paese, devo dire la verità: non sono molto stimolato".