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PRC Bologna : solidarietà alla lotta intrapresa dai precari dell’AUSL
Publie le mercoledì 22 giugno 2005 par Open-Publishingcomunicato stampa PRC
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione di Bologna
COMUNICATO STAMPA
La Federazione di Bologna del Partito della Rifondazione Comunista esprime tutta la sua solidarietà alla lotta intrapresa dai precari dell’AUSL di Bologna, col sostegno del Nidil-Cgil, per il miglioramento del loro contratto e per l’assunzione da parte dell’Azienda.
Il fenomeno della precarietà nella pubblica amministrazione, soprattutto in seguito al blocco delle assunzioni da parte del Governo Berlusconi, ha assunto ormai proporzioni strutturali e va a coprire ruoli essenziali al funzionamento dei servizi e continuativi nel tempo, ruoli cioè della pianta organica.
La precarizzazione nel settore pubblico produce un duplice effetto negativo per i lavoratori: da un lato il peggioramento delle condizioni di vita dei precari, dall’altro un peggioramento dei servizi di cui usufruiscono i cittadini a seguito della dissaffezione dal lavoro precario e del continuo "turn-over" degli operatori, che impedisce lo sviluppo di professionalità.
Nel caso dell’Ausl di Bologna, e quindi della Sanità bolognese, la situazione è ancora più contraddittoria. La precarietà, oltre a minare alla base un modello di efficienza e qualità per tutto il paese, entra in contraddizione con la stessa "mission" dell’azienda, che consiste nel promuovere il benessere psico-fisico dei bolognesi. E’ infatti di qualche giorno la pubblicazione dei risultati di un’importante ricerca dell’Ausl stessa che rileva la presenza di malattie nei lavoratori precari, collegate alla loro condizione professionale (stress, mal di schiena, mal di testa.). Questa ricerca la possiamo applicare anche ai precari dell’Ausl?
Nel contempo i precari della sanità bolognese oltre alla instabilità di vita collegata alla instabilità professionale, devono sopportare l’aggravio di un costo del lavoro, a parità di mansione, nettamente inferiore a quello dei colleghi dipendenti pubblici (ad es. i Co.co.co che svolgono la mansione di ausiliario guadagnano 783 euro al mese, non hanno tredicesima, liquidazione e solo un terzo dei versamenti per la pensione).
I Collaboratori dell’Ausl hanno quindi chiesto che, in attesa della definizione di un percorso di assunzione nella pianta organica dell’Azienda, venga adottato il contratto che è stato firmato per i Collaboratori (Co.co.co.) della Provincia di Bologna che prevede l’equiparazione salariale lorda coi colleghi del pubblico e la fissazione di un quantitativo di ferie.
Rifondazione Comunista ritiene che queste siano richieste minime da soddisfare in tempi brevissimi. I costi della Sanità non possono essere scaricati sulle spalle di alcuni lavoratori. Questa situazione non è più tollerabile in una città ricca come quella di Bologna!
Invitiamo pertanto la nuova dirigenza dell’Ausl di Bologna, a partire dal suo Presidente, che si è già dichiarato contrario a queste forme di lavoro, ad accogliere le richieste dei precari e del Nidil-Cgil; invitiamo anche l’assessore Regionale alla sanità ad attivarsi al fine di superare questa situazione a Bologna e in tutta la Regione.
Bologna 20/6/05




