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PRC Como: basta poliziotti e telecamere nelle scuole
Publie le mercoledì 6 ottobre 2004 par Open-PublishingAgenti in borghese, telecamere per la videosorveglianza, poliziotti con relativi cani antidroga.Ma stiamo parlando di scuole o di carceri?!
Anche questo anno scolastico, su espressa richiesta dei presidi-manager delle scuole comasche, si apre con una campagna repressiva nei confronti degli studenti. Anche quest’anno l’obiettivo sono le droghe e per combatterle si è disposti ad ogni strumento di controllo.
Questi interventi vengono ufficialmente giustificati con la ricerca di droga ma, come la cronaca ci dice, ci si trova in presenza di agenti e unità cinofile fuori e dentro le classi, con ragazzi minorenni impauriti e disorientati da questa intrusione nelle loro scuole, che dovrebbero essere invece protette da queste logiche autoritarie.
Sappiamo bene che nel mondo giovanile è presente il consumo di droghe, specie di quelle leggere e soprattutto l’abuso di alcol. Ma non crediamo assolutamente che tale consumo possa essere contrastato attraverso azioni repressive come quelle che si stanno effettuando in questi giorni nelle scuole, né attraverso il tentativo sbagliato di equiparare droghe leggere e droghe pesanti. In questo modo si contribuisce soltanto a criminalizzare alcuni comportamenti sociali perseguendoli come devianti e alimentando processi di marginalizzazione sociale.
Una corretta politica di informazione, spoglia di elementi ideologici e diretta a una maggiore consapevolezza degli effetti di tutte le droghe, viene lasciata ai margini dell’agire, invece di essere il fulcro centrale dell’attività educativa e formativa della scuola pubblica.
Nelle scuole non occorrono tecnologiche telecamere, poliziotti in divisa o in borghese, ma programmi che includano una corretta conoscenza e coscienza del fenomeno droghe, attraverso percorsi partecipati di informazione che coinvolgano anche figure professionali competenti.
Su questo fronte, poco ancora si fa. Per questo chiediamo un investimento maggiore in questo senso da parte delle scuole, perchè con la "tolleranza zero" e il proibizionismo, si producono solo meccanismi di ingiustificata criminalizzazione.
GIOVANI COMUNISTE/I del PRC
Coordinamento provinciale di Como
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