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PRC: PAOLO FERRERO, RICOSTRUIRE UTILITA’ SOCIALE SINISTRA

Publie le giovedì 24 aprile 2008 par Open-Publishing

PRC: FERRERO, RICOSTRUIRE UTILITA’ SOCIALE SINISTRA

(AGI) - Roma, 23 apr. - Far ripartire la sinistra, come? Paolo Ferrero, punto di riferimento della nuova maggioranza del Prc, in una intervista a Vanity Fair spiega: “Dobbiamo ripartire dalle lotte sociali. Le contraddizioni che esistevano tre mesi fa, quando noi eravamo al governo, ci saranno anche fra tre mesi. Anzi, credo che siano destinate ad aumentare. Berlusconi ha gia’ messo le mani avanti: ‘Adotteremo misure impopolari’, ha detto. Se riusciremo a costruire una mobilitazione dal basso per l’aumento dei salari, contro la precarieta’, la demagogia della Lega verra’ alla luce. Il punto, lo ripeto, e’ ricostruire un’utilita’ sociale della sinistra”.

Quanto al rapporto futuro con le forze che hanno dato vita all’Arcobaleno, Ferrero rileva: “A me pare che l’idea di uno scioglimento e di una fusione in un unico partito, quella appoggiata da Fausto Bertinotti, sia sbagliata, perche’ seleziona chi partecipa. Oggi invece abbiamo bisogno di allargare la sfera di coloro che possono partecipare al progetto politico della sinistra, senza fare gli esami del sangue. Comunisti, socialisti, ambientalisti, ognuno si definisca come meglio crede. Non e’ neppure indispensabile avere una tessera di partito: chi fa del volontariato, dal mio punto di vista, fa politica quanto me. Dobbiamo costruire una grande casa della sinistra dove ognuno si senta comodo, una casa rispettosa delle diverse identita’, per questo la formula del partito fusionista non mi sembra adatta. Bisogna dare una risposta alla crisi della politica evitando le semplificazioni veltroniane”.

Secondo Ferrero “nei movimenti l’elemento della non violenza e’ largamente dominante. Tutte le manifestazioni degli anni passati sono andate lisce, eccetto Genova, dove pero’ c’e’ una grande responsabilita’ delle forze dell’ordine. Certo, molto dipendera’ anche da come si comporteranno le istituzioni. Se da oggi chiunque si muove viene identificato come nemico dello Stato, si rischiano brutte derive. Mentre la protesta e’ il sale della terra, soprattutto da parte di chi non ha una rappresentanza in Parlamento. E credo che insieme alla lotta dei salari l’altro fronte cruciale sia quello dei diritti delle donne”. (AGI)

Cav