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PRC del Quartiere Reno : comunicato su assemblea di mercoledi 9

Publie le mercoledì 9 febbraio 2005 par Open-Publishing

Il gruppo consiliare del PRC del Quartiere Reno aderisce all’iniziativa di mercoledì prossimo sul problema dei migranti.

Su nostra proposta il Consiglio di Quartiere Reno nella seduta del 25.1.05 ha approvato l’odg di seguito riportato con i soli voti contrari della destra. Questo ci sembra significativo di una volontà presente nei territori di non tirarsi indietro e di voler fare la propria parte in difesa di chi è sfruttato e senza diritti."odg di Rifondazione Comunista ....sulla situazione degli immigrati accampati sulle sponde del fiume Reno.

a notte tra venerdì 14 e sabato 15 gennaio sulle rive del fiume Reno si è consumata l’ennesima tragedia.

A seguito dell’incendio della baracca in cui viveva, ha perso la vita Nicolae, immigrato in Italia alla ricerca di una vita migliore in un paese che all’estero si presenta come mederno e civile.

La realtà invece è quella di un "Apartheid" in cui una parte di questo paese è costretta a vivere in capanne improvvisate, nascosti come banditi in mezzo alla boscaglia, senza servizi, al freddo, lavorando supersfruttati su chiamata dei nuovi caporali. Situazioni che in Italia pensavamo di avere superato e che invece ci ritroviamo nelle grandi città, a Bologna e nel nostro Quartiere, accanto alle nostre vite che, pur sempre più piene di problemi, dopo decenni di attacchi ai lavoratori e allo stato sociale, poche volte raggiungono quei livelli di disperazione.

Di quale colpa tanto grave si sono macchiate queste persone da vedersi negato ogni diritto? Essere entrati in Italia alla ricerca di un lavoro senza il permesso delle autorità italiane.

Per cinquantanni abbiamo imputato ai paesi comunisti, e tra questi la Romania,da cui proveniva Nicolae, la vergogna di non lasciare ai propri cittadini la libertà di espatriare. Caduto il muro di Berlino, sono ora le ricche democrazieo ccidentali a costruire una barriera invisibile e criminale, che separa una parte della società dal resto. Perchè i migranti, anche quelli clandestini, sono parte a tutti gli effetti della nostra società. Attraverso il loro lavoro si mantengono bassi i costi della manodopera nelle costruzioni edili, nella cura degli anziani e disabili, nelle cucine dei ristoranti, negli appalti delle strutture pubbliche,nelle fabbriche.

Questa sistuazione non è più tollerabile, non in Europa, non in Italia, a maggior ragione nella ricca e civile Bologna.

Riteniamo che la situazione dei lavoratori immigrati, (come già affermato nell’odg approvato a novembre) che rischiano la vita ogni notte soprattutto durante questo periodo di freddo rigido invernale e che rischiano la vita ogni giorno con un lavoro sfruttato senza diritti e senza sicurezza, vittime del caporalato meriti un atteggiamento umanitario che faccia giustizia tra chi è vittima e chi è carnefice. Si indaghi su coloro che muovono le leve del caporalato anzichè accanirsi contro chi vuole solo lavorare per sopravvivere. Per questi ultimi crediamo che perfino la legge Bossi-Fini, che è una delle cause di questi stillicidio e che riteniamo debba essere abrogata, possa essere indagata all’art. 18 per concedere il permesso di soggiorno straordinario a chi è vittima e permettere la deroga alla sua applicazione per motivi di emergenza umanitaria.

E dal momento che la Giunta del Comune di Bologna ha ereditato una situazione di grave degrado dovuto alla TOTALE INERZIA della passata amministrazione; si è dichiarata più volte contraria a questa legge e ha promesso che nessuno sarà lasciato per strada;

Dal momento che questa situazione è particolarmente grave sul territorio del nostro
Quartiere, un Quartiere che invece si è sempre distinto per la particolare attenzione alle condizioni di vita dei propri abitanti, per un alto livello di cura dei diritti delle persone e per una elevata considerazione dei valori dell’uguaglianza e della solidarietà;
invitiamo

 il Comune di Bologna a mettere in opera un PIANO DI SOLIDARIETA’ anche limitato nel tempo per ospitarli, un atto di solidarietà umanitaria, preoccupandosi di fornire a questi nostri fratelli una sistemazione rispettosa della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, in tempi brevissimi, per evitare di avere sulla coscienza altre tragedie evitabili.

 il Quartiere in collaborazione con il Comune alla messa in opera di tale PIANO DI SOLIDARIETA’.