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PRC: una svolta a sinistra per il partito
Publie le martedì 29 luglio 2008 par Open-Publishing1 commento
Una svolta a sinistra per il partito
di Roberto Capizzi Cpf Enna
Caro Paolo, finalmente si è arrivati alla conclusione di una dura e difficile fase congressuale, sin da quel’oramai famoso Cpn mi sono sentito vicino a quelle vostre parole, a quel clima di cambiamento.
Sostenni da subito con convinzione il documento Acerbo e non ho smesso di sperare durante tutta la fase congressuale in un ricompattamento con le mozioni 3 e 4, per dare una svolta a sinistra al nostro Partito, per accogliere alcuni elementi positivi contenuti in quelle mozioni, per dare un colpo al cesarismo ed al moderatismo.
E’ stata dura ma ce l’abbiamo fatta! Con infinito affetto e stima ti auguro buon lavoro compagno segretario.
Messaggi
1. PRC: una svolta a sinistra per il partito, 29 luglio 2008, 16:59, di viviana
Di Pietro cercherà di fare un referendum contro il Lodo Alfano.
Il Pd non appoggerà il referendum.
Il Pd è molto irritato con Di Pietro, perché sta dalla parte della gente. Il Pd è “contro la piazza”!?! Non riesco nemmeno a credere una cosa tanto grottesca come un partito che si crede democratico e che si dichiara “contro la piazza”. Ma cosa credono che sia la piazza? La calata dei barbari di cui parla Scalfari?
Però il Pd tanto schizzinoso con la piazza non vede nulla di male in una alleanza con l’Udc, dove ci sono Cuffaro, Mele, i rappresentanti della mafia siciliana, gli emissari del Vaticano e Mastella. E’ un curioso modo di intendere un partito che dovrebbe stare dalla parte del popolo, della giustizia e della libertà. Schifa Di Pietro e si mette con Cuffaro e Mastella!
E’ demenza pura.
In quanto all’estrema sinistra, è rimasta divisa tra quelli che approvano l’esigenza di giustizia di Di Pietro (il quale di sx non è davvero) e quelli che vogliono riunirsi al Pd (e dunque con l’Udc e con gli altri bei ceffi di cui sopra). Non ho parole.
Ora il giustizialista (sic) Ferrero ha vinto, e il Vendola che voleva collaborare col Pd ha perso.
A parte una speranza quasi nulla di partecipare a un potere che ormai Berlusconi non mollerà più, in marcia com’è verso il potere assoluto, qualcuno mi spieghi perché un Vendola dovrebbe desiderare un’alleanza con Veltroni. Visto anche il ripudio che Veltroni ha fatto di qualsiasi cosa sappia anche vagamente di sx.
Non è, come minimo, un amore non corrisposto? Come quello di Vendola col Papa?
viviana