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PRESENZA STATUNITENSI A MANIFESTAZIONI PACE IN ITALIA HA IRRITATO LA CASA BIANCA
Publie le giovedì 23 marzo 2006 par Open-Publishingde Alfio Nicotra
".Sono centinaia i cittadini statunitensi residenti in Italia che partecipano alle manifestazioni contro la guerra e a quelle del movimento no global. Lo hanno fatto pacificamente, con la bandiera americana, senza che ad essi fosse tolto un capello. Forse è questa presenza che ha irritato la Casa Bianca fino a spingerla a diffondere un comunicato di allarme che è al contempo delirante e inquietante." E’ quanto afferma, in una dichiarazione, Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Prc.
"Sabato scorso a Roma - prosegue Nicotra- diversi esponenti pacifisti degli Stati Uniti, tra i quali un militare reduce della terribile battaglia di Falluja, hanno preso la parola in piazza Navona davanti a migliaia di persone, ricevendo applausi e consensi. Rappresentano l’altra America - ormai maggioritaria anche nei sondaggi - che chiede il ritiro delle truppe, la fine dell’invasione e della guerra all’Iraq. Forse l’ambasciata statunitense a Roma non ha gradito che il Bush pensiero venisse contraddetto in Italia con tanta efficacia e vigore."
"Il Ministro Fini dovrebbe smetterla di mischiare il movimento no global e ogni dissenso di piazza nei confronti del suo governo con il terrorismo - prosegue l’esponente del Prc- dovrebbe al contrario chiedere spiegazioni sui rischi di attentati paventati in Italia dagli Usa in questo periodo elettorale. Questo istillare allarmi, quasi un invocare attentati, un tempo si chiamava strategia della tensione..."
"Prendiamo comunque atto- conclude Nicotra- che lo stesso comunicato Usa mette in relazione eventuali attentati terroristici nel nostro Paese con la partecipazione militare italiana in Afghanistan e in Iraq. Segno che la guerra e le missioni militari sono state un errore, che ci hanno esposto inopinatamente alla rappreseglia terroristica e hanno reso l’Italia più insicura.Una efficace politica di contrasto al terrorismo può avvenire solo prosciugando i giacimenti di odio e avviando una offensiva di pace.L’esatto opposto di quello che sta facendo nel mondo la strategia di guerra permanente di Bush"
Roma, 23 marzo 2006