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PRODI : La destra vuole dittatura del Premier

Publie le venerdì 11 marzo 2005 par Open-Publishing

PRODI: SULLE RIFORME DA CDL PREMESSE PER DITTATURA DEL PREMIER

Roma,Il progetto di riforma costituzionale della Casa delle libertà "potrà funzionare solo a costo di concentrare di fatto tutti i poteri in capo al presidente del Consiglio, creando così le premesse per una moderna e pericolosissima dittatura di maggioranza, anzi del primo ministro stesso". Lo ha detto il leader dell’Unione Romano Prodi nel suo intervento alla riunione in corso al Senato con il leader del centrosinistra e i capigruppo per discutere del ddl sulle riforme. "Per questo - ha aggiunto Prodi - questa riforma è un pericolo grave e imminente per la nostra convivenza democratica".

Prodi ha sottolineato che "il numero degli articoli coinvolti, la quantità di settori della Costituzioni toccati, il contenuto delle modifiche, sono tali da obbligare a dire che siamo di fronte a un mutamento radicale della nostra Carta costituzionale. Si mira di fatto a imporre una nuova Costituzione nella quale all’ampliamento dei poteri del governo e del Primo ministro fa riscontro una umiliazione del Parlamento, una emarginazione del Presidente della Repubblica, una forte limitazione del ruolo delle istituzioni di garanzia, una assoluta mancanza di rispetto per i diritti dell’opposizione e per la necessità, vitale in una moderna democrazia, di garantire una informazione e un sistema televisivo liberi e pluralisti".

Per il leader dell’Unione un progetto simile rappresenta "tutto il contrario di quel sistema ordinato di pesi e contrappesi, incentrato intorno al ruolo forte del Parlamento e al ruolo altissimo di garanzia del Presidente della Repubblica che i nostri costituenti hanno collocato al centro della Costituzione. È un atto di arroganza da parte di una maggioranza che non esita a mettere le mani sulla Costituzione con il solo intento di sanare le proprie tensioni interne. Allo stesso tempo si rinvia a data da destinarsi - conclude Prodi - la approvazione della ratifica della Costituzione europea perché così vuole una forza politica della maggioranza". (Apcom)

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