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Padova Libera, Europa Aperta

Publie le mercoledì 27 settembre 2006 par Open-Publishing

Padova Libera, Europa Aperta

Sabato 30 settembre 2005

Da quest’estate abbiamo visto materializzarsi a Padova il muro dell’intolleranza costruito dalle politiche securitarie e proibizioniste della giunta di centro-sinistra che governa la città. Un muro che unitamente ai check point ed alla militarizzazione del territorio diventa
barriera interna nel territorio, eretta per impedire la libertà di movimento delle persone. La stessa libertà di movimento che ci è stata negata domenica alla manifestazione contro il muro della vergogna di via Anelli dall’arroganza delle forze dell’ordine con il consenso e per conto del governo della città, che mira a distruggere e a mettere a tacere qualsiasi forma di dissenso in nome della tolleranza “doppio zero”.

Domenica 24 abbiamo assistito ad una gestione dell’ordine pubblico che non avremmo più voluto vedere: zone rosse, cariche violente lungo un percorso autorizzato, utilizzo di gas lacrimogeni CS e arresti politici. Dimostrazione che le pratiche di contenimento e repressione dei movimenti
autonomi e radicali sono bipartisan, mai come in questo momento. Padova diventa un altro banco di prova di sperimentazione della cultura del legaritarismo di centro-sinistra, così come lo sono le città dell’ Emilia Romagna caratterizzare dalle ruspe antimigrante di Cofferati,
dall’utilizzo dei vigili urbani di Rimini per la caccia ai venditori ambulanti e dall’ascesso securitario a Reggio Emilia, la città più video-sorvegliata d’ Italia.
Controllo, repressione e proibizionismo hanno creato muri invisibili ma tangibili che sono dispositivi disciplinari, servi di una sicurezza ipocrita ed unilaterale.
Non avremo mai delle città sicure se non risolveremo il problema alla radice.
La direzione verso cui tende questa visione di sicurezza speculativa è la tutela del mercato e della guerra e non si distingue dalle linee tracciate dalle politiche nazionali degli ultimi cinque anni.
Il fallimento del proibizionismo è sotto gli occhi di tutti e non ha mai prodotto una diminuzione dell’uso o spaccio di droghe; al contrario ha consegnato un florido mercato nelle mani della criminalità.
Fino a quando non verrà riconosciuto il diritto universale alla cittadinanza piena continuerà ad esistere la clandestinità.
Sabato 30, giornata nazionale contro la guerra, saremo ancora a Padova per opporci alle declinazioni che la guerra globale assume nei nostri territori: il controllo dell’ordine economico-sociale attuato con la militarizzazione, la costruzione di muri, la gestione della precarietà migrante e la negazione della libertà di movimento.

Sabato 30 settembre invitiamo tutti a scendere in piazza, per una grande manifestazione che affermi il diritto a sognare un mondo diverso. Perchè noi non smetteremo mai di batterci per questo.

Contro le pratiche proibizioniste, contro le zone rosse, per il diritto ad una cittadinanza universale saremo alla manifestazione " Padova libera" .

Laboratorio Paz, Rimini
Lab. AQ16, Reggio Emilia
Tpo, Bologna
Invisibili, Parma

 >>>> Sabato 30 settembre ore 15, Padova piazzale della stazione <<<<-

Treni dall’ Emilia Romagna:
Rimini, partenza 10.15
Reggio Emilia, partenza 11.15
Bologna, partenza 12.15

info su: http://unitaproletaria.blog.com

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