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– Padre Pio è risorto! –
a cura di Paolo De Gregorio, 25 aprile 2008
I preti che hanno organizzato riesumazione e ostensione del corpo di Padre Pio parlano di un evento (che porterà 900.000 pellegrini in un anno), che determinerà una crescita spirituale di coloro che faranno questo pellegrinaggio.
Nella realtà, credo che il più grande entusiasmo, spirituale, riguardi i proprietari di alberghi, ristoranti, commercianti, venditori di quella ridicola paccottiglia pseudo religiosa, degli autotrasportatori, che avranno una lunga stagione di affari.
Francamente non vedo quale beneficio spirituale possa toccare alle persone che osservano un cadavere manipolato e ritoccato, in una atmosfera morbosa, da obitorio, in cui si vanno a valutare dettagli “miracolosi” sullo stato di conservazione della salma. Ma credo che l’operazione abbia un ruolo più alto, subliminale, che è quello di simboleggiare la “resurrezione”, la speranza dell’aldilà, che è la più forte convinzione dei cattolici, che va sostenuta a tutti costi, poiché è l’archetipo fondamentale che sorregge quelle persone, che senza la prospettiva di una vita eterna e migliore, non accetterebbero più le sofferenze e le emarginazioni di una vita terrena grama, dura, faticosa.
Basta guardare le facce di quella umanità che va, inquadrata e senza dubbi sui “miracoli”, in lunghe file, per capire che non appartiene certo alle classi dominanti. Si rassicurano nel riconoscersi “massa” di comune sentire, e risorgono insieme a Padre Pio, il santo del popolo che parlava dialetto.
La forza politica della Chiesa è determinata fondamentalmente dal controllo che esercita sulle classi subalterne, sui poveri, sui malati, ed essa è direttamente proporzionale all’abbandono di queste classi da parte di una sinistra sparita, senza identità, senza un progetto che restituisca centralità e potere ai proletari.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. Padre Pio è risorto!, 26 aprile 2008, 10:15
Io credo che questi eventi dimostrino che i cristiani in Italia non esistono. Se esistessero farebbero come il loro Cristo che condannò (violentemente) l’entrata del mercato nel tempio. In questo caso vediamo un branco di povera (materialmente e spiritualmente) gente, per lo più animata da spirito superstizioso, secondo cui vedere o toccare un elemento sacro religioso porta bene. A ragionare come i cristiani io direi che questa è anche idolatria.Queste masse non hanno coscienza e fede, non sono in gradi compiere analisi interiori e di elaborare un cammino di fede personale..questi sono in grado solo di ubbidire alle gerarchie ecclesiastiche.
In sostanza se i cristiani si prendessero sul serio dovrebbero tremare per i "peccati" che stanno commettendo.
IO