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Pane e dignità

Publie le martedì 5 gennaio 2010 par Open-Publishing

Ricevo e trasmetto:

Pane e dignità, un gesto simbolico a Bologna

Pane e costituzione per la dignità degli ultimi

IL 6 GENNAIO , DALLE 10 ALLE 14, IN PIAZZA NETTUNO, BOLOGNA, VENDEREMO
PANE E SCAMBIEREMO LIBRI E PAROLE DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.
POTRETE ANCHE DONARE FRANCOBOLLI, CARTA DA LETTERA, PRODOTTI PER
L’IGIENE PERSONALE...

Bologna è la nostra città. Una città ancora civile, una comunità non
ancora disgregata ma che vive in sé le contraddizioni dell’oggi. Fatta
di grandi slanci di solidarietà, di compassione. Una città di
“compagni”, da sempre. Cum-pànis in latino: con pane, “partecipe dello
stesso vitto”.
Una comunità abituata a condividere. Ma anche, e sempre più, una città
fatta di piccoli e grandi egoismi, egocentrismi, meschinità. Mentre, tra
paure e speranze, è trascorso il Natale ed è arrivato il nuovo anno,
vorremmo riflettere con i nostri concittadini sull’origine e la natura
del nostro ben-essere.
Riflettere su noi stessi e su chi vive accanto a noi: guardarci allo
specchio per vedere gli altri.
Uno specchio in grado di riflettere, appunto, la civiltà e le qualità
essenziali di una comunità: il nostro rapporto con gli ultimi, gli
emarginati, i rinnegati.

Per questo invitiamo i nostri concittadini a condividere, nei prossimi
giorni, una iniziativa di solidarietà rivolta alle donne e agli uomini
che, per vari motivi, passeranno questa ed altre “festività” all’interno
del carcere della Dozza o nei centri di detenzione per “clandestini”.

Si discute spesso di radici culturali, di storia e di memoria.
Bologna è la città del sindaco del pane, Francesco Zanardi.
Un primo cittadino che, all’inizio del Novecento, aveva un progetto
preciso: dare a tutti i cittadini “pane e alfabeto”.
(Era il dicembre del 1915 quando pronunciò queste parole: “Fra i
prodotti che debbono essere sottratti ad ogni speculazione mettiamo in
prima linea il pane quotidiano; già l’invocazione mistica dei credenti e
l’affermazione proletaria dei diritti al pane, affermano la necessità
che questo elemento sia distribuito a tutti sano, igienico, abbondante;
e la preparazione del pane, che ha un grande valore fisiologico ed una
grande importanza politica deve costituire un servizio pubblico.

Con questa parola s’intende una organizzazione che deve servire ai
cittadini di ogni fede e di ogni classe, e siamo contrari a coloro che
vorrebbero restringere la distribuzione del pane, preparato dal Comune,
soltanto a qualche ristretta categoria di persone, ché invece siamo
fautori della libertà più assoluta per il cittadino anche più ricco di
fare acquisto negli spacci pubblici, così come si sale liberamente sul
tram senza presentare nessun certificato di stato civile”).

Il pane e l’alfabeto: ingredienti essenziali della dignità delle
persone. Insieme al pane vorremmo scambiare con i nostri concittadini le
parole dei libri e della Costituzione italiana: simbolo, sigillo e
garanzia di una comunità che possa definirsi umana e consapevole. Ovvero civile.

Mattia Fontanella, Riccardo Lenzi, Roberto Morgantini

Per aderire su Facebook:

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