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Pannella, tanto digiuno per poi votare Pecorella…

Publie le venerdì 17 ottobre 2008 par Open-Publishing

Pannella, tanto digiuno per poi votare Pecorella…

Lettera aperta di Alessandro Cardulli

Caro Marco, ci conosciamo ormai da tanti anni, da quando ti presentavi alle elezioni dei giornalisti e gridavi “corporativi, corporativi”. Ho seguito, da “ corporativo,” le tue battaglie che hanno riguardato in particolare i diritti, le libertà del cittadino, la laicità dello stato. In alcune occasioni ho condiviso, in altre, come capita sempre nella vita di ognuno di noi, ho sempre apprezzato, comunque, il tuo metterti in gioco. La tua vita hai messo in gioco, anche oggi. Si possono scrivere su di te tante cose, anche quelle idiozie che ho letto sul Giornale. In fondo come la libertà di stampa c’è anche la libertà di essere imbecilli.

Certo, un po’ istrione lo sei. A Radio radicale i tuoi interventi sono a volte lunghissimi, non riesci a trovare la fine. Si dice che divori i tuoi figli. Devi avere uno stomaco di ferro perché come uno Capezzone rimane indigesto . Ma veniamo ad ora. Anche se la rassegna stampa di Bordin, che per me è una Bibbia, non cita questo giornale, noi spesso parliamo di te, delle tue iniziative, dei radicali.. L’ abbiamo fatto in questi giorni segnalando il fatto che non mangi e non bevi. Abbiamo raccontato anche del gelato che hai gustato. Meglio della pipì ovviamente. Hai perfino “costretto” il presidente della Repubblica a scendere in campo. Ti ha rivolto parole di apprezzamento per la tua battaglia che riguarda la nostra democrazia, il ruolo del Parlamento, incapace di eleggere un giudice della Corte Costituzionale e il presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Del resto anche nella tua bella battaglia contro la pena di morte eri riuscito a coinvolgere Napoletano. Poi la maggioranza dei deputati e dei senatori hanno firmato la richiesta di riunire le Camere a oltranza come tu avevi sostenuto.

Insomma un bel successo, malgrado il direttore del Giornale. Poi ti abbiamo ascoltato a Radio radicale quando hai annunciato che i parlamentari radicali eletti nella lista del Pd avrebbero dato il loro voto favorevole a Pecorella, come giudice della Consulta e a Orlando come presidente della Commissione di Vigilanza. Il voto per l’esponente dell’Italia dei Valori non rappresentava una novità. Invece la decisione di votare da parte dei parlamentari radicali il candidato di Berlusconi, ci ha colto veramente di sorpresa. In particolare non abbiamo proprio capito il tuo ragionamento a sostegno di Gaetano Pecorella.

Il digiuno ti ha provato tantissimo, forse la radio che ascoltavo non era nitida, fatto sta che non ho ben seguito il tuo ragionamento.Mettiamo pure da parte che eleggere giudice della Corte Costituzionale un uomo coinvolto in un processo come quello di Piazza Fontana, lasciacelo dire, ci pare una “ anomalia”, per non usare altri termini. Certo, uno finché non è condannato è innocente. Ma trattandosi della Consulta ci pare un po’ troppo Tu però hai preferito affrontare la questione del conflitto di interessi. Pecorella infatti non solo è stato l’avvocato di Berlusconi ma ha sostenuto e scritto “leggi vergogna” di cui la Consulta deve verificare la costituzionalità. Hai detto che in fondo in Italia sono molti in questa condizione di conflitto di interessi. Uno più uno meno. Ho capito bene? Ma per votare Pecorella, scusa la domanda diretta, c’era proprio bisogno di mettere a repentaglio la propria vita, non mangiando e non bevendo?