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Paolo Ferrero: CRISI, NON SONO D’ACCORDO CON PAROLE NAPOLITANO

Publie le sabato 15 novembre 2008 par Open-Publishing

CRISI, NON SONO D’ACCORDO CON PAROLE NAPOLITANO - NON SERVONO I SACRIFICI MA LA REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO.

Novembre 14, 2008

Spiace non essere d’accordo, questa volta, con le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha detto - parlando della crisi economica e finanziaria in atto - che “la situazione del debito è “insostenibile, nessuno può ignorarlo” e che, per questo motivo, “si impongono sacrifici”.

I sacrifici devono farli non i lavoratori, sottoposti a continue crisi aziendali e che sempre più spesso, a centinaia di migliaia, finiscono in cassa integrazione, ma i padroni che non hanno investito nulla, nel corso degli ultimi decenni, in innovazione e miglioramento del sistema produttivo, ma che hanno pensato solo ad incassare dividendi sempre più alti, senza dire di banche e banchieri, che hanno costretto - con operazioni finanziarie finalizzate solo al massimo profitto - migliaia di famiglie sul lastrico, strozzate dai mutui sulla casa, dalle tasse e dagli interessi sui prestiti.

Sono industriali e banchieri che devono pagare la pesante e gravissima crisi economica in atto mentre devono essere aumentati i salari e le pensioni. Perché dalla crisi non si esce con i sacrifici ma con la redistribuzione del reddito. Bisogna togliere i soldi ai ricchi per darli ai lavoratori, ai pensionati e alle famiglie.