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Paolo Ferrero: DIAZ-G8, PAROLE DI MANGANELLI E DI PIETRO SONO IPOCRITE
Publie le lunedì 17 novembre 2008 par Open-PublishingDIAZ-G8, PAROLE DI MANGANELLI E DI PIETRO SONO IPOCRITE, SEMPLICI LACRIME DI COCCODRILLO.POLIZIA COPRE MANDANTI MACELLERIA MESSICANA, DI PIETRO AFFOSSO’ COMMISSIONE D’INCHIESTA E PARLA A VUOTO.
Novembre 17, 2008
Le dichiarazioni rese oggi sulla stampa dal capo della Polizia Antonio Manganelli come dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro sono davvero ipocrite. Dopo aver massacrato di botte ragazzi pacifici e inermi che manifestavano contro il G8, nella Genova del 2001, e che dorminavano in una scuola, la Diaz, dove venne compiuto un vero e proprio massacro “alla messicana” fuori da ogni legalità, diritto e da ogni rispetto della nostra Costituzione, oggi Manganelli promette, in una lettera a Repubblica, “chiarezza”, da parte di quella stessa Polizia, che continua a coprire mandanti ed esecutori di quella “mattanza”.
Si tratta di parole gonfie di ipocrisia, di lacrime di coccodrillo. Come altrettanto ipocrite e false suonano le parole di Di Pietro, che in un’intervista al manifesto si scaglia contro i poliziotti di allora e torna a parlare di richiesta di una commissione parlamentare d’indagine, anche se non d’inchiesta. Manganelli e Di Pietro avrebbero potuto, quando era giusto e doveroso, aiutare a fare piena luce su quello che accadde, a Genova: non hanno voluto farlo.
E’ accaduto, invece, che alti gradi della Polizia italiana non ha collaborato per arrivare alla verità, su quei fatti, e che Di Pietro e la sua Italia dei Valori hanno lavorato alacremente, nella passata legislatura, per affossare il varo di una commissione parlamentare d’inchiesta, sui fatti del G8 di Genova. L’ipocrisia curiale e da tipici uomini abituati a lavorare nelle segrete stanze del Potere, di chi quando può fare non fa e chiede di fare quando non serve più a nulla, solo per cavalcare l’indignazione di media e opinione pubblica, mi indigna profondamente.
E, soprattutto, è un’ipocrisia politicamente più distruttiva dell’azione politica di Berlusconi, del suo governo e della sua maggioranza: quelli sono avversari, politicamente parlando, ma almeno sappiamo bene che lo sono. La assoluta mancanza di coerenza tra parole che si dicono e atti che si compiono distrugge invece ogni possibilità di opporsi a quel “regime” che a tanti piace declamare a parole, ma contro cui pochi vogliono opporsi.