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Paolo Ferrero: LE MOSCHEE O IL RISCHIO DI CATACOMBE
Publie le giovedì 11 dicembre 2008 par Open-PublishingLE MOSCHEE O IL RISCHIO DI CATACOMBE
Caro Direttore, dopo aver letto l’interessante articolo del dottor Sorgi a proposito della proposta avanzata dalla lega Nord di bloccare la costruzione di nuove moschee, vorrei brevemente motivare perché ritengo questa proposta anticostituzionale oltre che pericolosissima.
La Costituzione italiana all’articolo 3 afferma che tutti i cittadini italiani hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, ecc. Sempre la Costituzione italiana all’articolo 19 prevede che “Tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.
Risulta quindi del tutto evidente che il voler impedire ad una confessione religiosa di poter svolgere il proprio culto o di costruire il proprio luogo di culto è del tutto al di fuori della legalità democratica. Così come è assurdo pensare di sottoporre a referendum o a moratoria la costruzione di un luogo di culto perché non si può sottoporre a referendum un diritto che è tutelato dalla costituzione.
Detto questo vorrei far notare che l’impedire la costruzione legale di moschee non determinerà il passaggio all’ateismo di centinaia di migliaia di mussulmani; semplicemente le funzioni religiose invece che avvenire alla luce del sole avverranno nelle “catacombe”. Io penso che questo sarebbe effettivamente un grave pericolo. Che una parte consistente della popolazione debba rintanarsi nei sottoscala per poter liberamente lodare il proprio Dio mentre altri possono farlo alla luce del sole produrrebbe un clima di odio e di risentimento pericolosissimo. Noi dobbiamo puntare a far si che tutti i migranti che risiedono in Italia rispettino la Costituzione, cioè le regole fondamentali del nostro vivere civile; come possiamo pensare che una palese violazione della Costituzione nei loro confronti possa determinare il rispetto reciproco? Cosa può pensare dello stato italiano un ragazzo mussulmano che sui libri di scuola impara cos’è la Costituzione e nella sua vita esperimenta la sua non applicazione proprio su di lui?
La proposta della Lega Nord in realtà produrrebbe semplicemente odio. Quell’odio che la Lega alimenta, che mina alla radice la nostra convivenza civile e che abbiamo già sperimentato nel secolo scorso con il razzismo nazista. La Lega non propone una civile convivenza in cui i diritti di tutti, degli italiani come degli stranieri vengano rispettati, ma un regime di apartheid, di segregazione e di disparità. La Lega non difende la nostra sicurezza ma pone le condizioni per rendere impossibile la civile convivenza, mette le condizioni per la barbarie.
Vi è invece una strada maestra per risolvere il rapporto tra libertà e sicurezza ed è la piena applicazione del dettato costituzionale. Il Parlamento approvi una legge sulla libertà religiosa, in cui si definisca un quadro chiaro che permetta a tutti – e spinga tutti – a professare la propria fede alla luce del sole. Gli integralismi e la barbarie si combattono mostrando la validità della democrazia, non trasformandoci in barbari noi stessi.
Cordialmente
Paolo Ferrero
Segretazio nazionale Rifondazione Comunista