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Paolo Ferrero: Morte Curzi, Ferrero: "Un grandissimo dolore per il PRC"
Publie le lunedì 24 novembre 2008 par Open-Publishing1 commento
Paolo Ferrero: Morte Curzi, Ferrero: "Un grandissimo dolore per il PRC"
La scomparsa di Sandro Curzi rappresenta un grande lutto per il giornalismo italiano e un grandissimo dolore per il Prc.
Viene a mancare una personalità straordinaria per sensibilità, capacità, carisma. Un uomo che ha dedicato la propria esistenza al lavoro di giornalista della carta stampata e radiotelevisivo. Per tutta la vita con la stessa, volitiva energia che lo ha visto sempre protagonista come operatore dell’informazione e direttore di testate, sino all’impegno come consigliere di amministrazione della Rai. Sempre realizzando la passione incontenibile per l’informazione e il giornalismo insieme e accanto a quella di militante comunista, traendone intelligenza e capacità critica.
Consideriamo un grande privilegio aver potuto lavorare insieme a lui, al suo amore per il giornalismo e al suo impegno politico, sia nella qualità di direttore che ha dato forza e valore a Liberazione, sia nella qualità di appassionato militante del partito.
Alla vedova e ai famigliari esprimo il cordoglio profondo e l’abbraccio pieno d’affetto mio personale e di tutto il Prc.
Messaggi
1. Paolo Ferrero: Morte Curzi, Ferrero: "Un grandissimo dolore per il PRC", 25 novembre 2008, 06:24, di pietro ancona
Cordoglio per la morte di Alessandro Curzi doveroso per una vita spesa tutta a sinistra su uno dei fronti più difficili ed impegnativi, il fronte della informazione.
Resta del tutto intatto il problema della RaiTV, una azienda elefantiaca che è una sorta di tumore della democrazia italiana. Che cosa abbiano fatto Curzi nel Consiglio di Amministrazione e Claudio Petrucciali alla Presidenza della Rai è per me del tutto oscuro. Mi pare che la qualità del servizio pubblico sia enormemente peggiorata e che l’informazione rai sia diventata financo pericolosa per la democrazia italiana.
Certo possiamo ricordare Alessandro Curzi staccandolo dalla vicenda Rai degli ultimi diecia anni, possiamo ricordarlo come direttore di rifondazione e dello stesso tg3 ma non possiamo ignorare che aveva responsabilità fondamentali nell’azienda radiotelevisiva nella quale era importantissimo reppresentante della sinistra.
Ci sono le responsabilità dei Partiti e del Parlamento. Ma ci sono anche quelle del consiglio di amministrazione della Rai.
Io sono convinto che la sinistra italiana debba fare i conti con la questione informazione e decidere se continuare a stare zitta e inerme o peggio a difendere apertamente una azienda che costa quattro miliardi di euro oltre cento euro ad ogni famiglia italiana che in gran parte sperpera in stipendi superlativi e spese scandalose come quelle affrontate per le elezioni presidenziali americane,
Pietro Ancon a