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Paolo Ferrero: “No a Vendola, vuole una lista guazzabuglio”

Publie le giovedì 26 febbraio 2009 par Open-Publishing
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Paolo Ferrero Il segretario del Prc: puntiamo da soli al 5%. Nichi con Cuffaro sarebbe invotabile

“No a Vendola, vuole una lista guazzabuglio”

ROMA- Segretario Paolo Ferrero, il suo ec compagno di partito Nichi Vendola vi lancia un appello: per le europee mettiamo da parte le ragioni di bottega e uniamo tutte le forze di sinistra. Che cosa risponde?
“No grazie, non saprei come fare la campagna elettorale per un cartello che tiene insieme socialisti, verdi , comunisti. E’ un guazzabuglio, una scorciatoia per essere eletti. Non vorrei essere offensivo ma rilevo lo scarso spessore politico della proposta di Nichi, che mi pare simile a quella del Pd: alla sconfitta si risponde allargando a destra, si fanno coalizionio fumose, eterogenee, rissose, che non sconfiggono nessuno. Un pastrocchio.”

Dividere la sinistra non significa rischiare di sprecare i voti, visto che c’è lo sbarramento?

“L’obiettivo è il 5%.”

E come pensate di raggiungerlo?

“Abbiamo proposto di lavorare per costruire attorno a Rifondazione un progetto di aggregazione di una sinistra alternativa. Non vedo oggi la possibilità di proporre alleanze.”

Vendola sdogana anche l’Udc.

“Allargare a Cuffaro e Buttiglione un’alleanza? Sarebbe invotabile.”

Questo isolamento vale anche per le elezioni amministrative?

“A livello locale la tipologia delle decisioni è più ridotta, non si decide sul precariato, sulla guerra o se cambiare la politica economica. Siamo a vedere caso per caso. Se a Torino c’è la Tav nel programma non faremo l’alleanza. Se a Milano il Pd appoggia le ronde il nostro è un no.”

E a Firenze e Bologna?

“A Firenze siamo fuori per via del piano regolatore. A Bologna si sta aprendo una discussione, se c’è discontinuità con la gestione Cofferati si aprono spazi per collaborare.”

Cosa proponete per le europee?

“Noi abbiamo proposto una lista i cui eletti vadano nel gruppo della sinistra unita, il Gue. Il simbolo sarà quello di Rifondazione, perché, detta un po’ brutalmente, tirare via i simboli del movimento operaio o abbandonare la parola comunismo non è né un obbligo né un’idea utile.”

E ci sarà anche Diliberto sotto il vostro simbolo?

“La lista è aperta a tutti quelli che ci staranno. Avremo candidati del mondo politico e sociale, del movimento sindacale e dei consumatori, del movimento ambientalista. Si parla tanto della Linke o di Besancenot in Francia. Questo è il nostro modello”.

Non rischiate di rinchiudevi nella testimonianza?

“Fare opposizione, e ci siamo solo noi con il sindacato di base e la Cgil a farla, non è una testimonianza.Il Pci è stato all’opposizione tutta la sua vita e ha pesato più di noi al governo.”

Si capisce l’ambizione, ma le percentuali…

“Lo so e non voglio essere ridicolo. Ma le coalizioni da allargare sino a Cuffaro distruggono qualsiasi possibilità di crescita fino a sinistra.”

Con l’Udc no, ma con il Pd di Franceschini?

“Il Pd non fa opposizione su niente. E’ uguale a quello di Veltroni.”

E, in prospettiva, Bersani?

“Le politiche di liberalizzazione le ha fatte anche lui. Vedremo nel concreto. Certo è da apprezzare la proposta per un sistema elettorale alla tedesca, avanzata da D’Alema.”

dal Corriere della Sera del 26 febbraio 2009

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