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Paolo Ferrero sulle posizioni assunte dagli esponenti della destra sul 25 Aprile

Publie le sabato 26 aprile 2008 par Open-Publishing
3 commenti

Paolo Ferrero sulle posizioni assunte dagli esponenti della destra sul 25 Aprile

25 Aprile 2008

Oggi gli esponenti della destra hanno dato una prova tangibile della cultura a cui evidentemente si sentono più vicini: quella del Ventennio.

Come si spiega altrimenti che proprio oggi Berlusconi abbia incontrato un fascista dichiarato come Ciarrapico, che altri abbiano detto di aver passato la giornata a tagliare il prato o che nelle città amministrate da queste forze i sindaci non abbiano preso parte alle celebrazioni della liberazione, come è accaduto a Milano, o abbiano cercato di ostacolarne lo svolgimento.

Eppure è proprio grazie a quella democrazia tornata in Italia grazie ai partigiani e alle partigiane che liberarono il Paese dalla dittatura e dall’occupazione nazista che questi signori hanno potuto vincere le elezioni.

Credo che il 25 aprile dovrebbero ricordarsi di tutto questo. Ma non è così, la loro cultura sta da un’altra parte

Messaggi

  • Tratto da Rai news 24 del 25/04/2006: Bertinotti ha però voluto difendere la Moratti affermando che la sua presenza in piazza a Milano rappresenta "una vittoria per la democrazia".
    Caro Ferrero, a due anni di distanza, non faresti meglio ad ammettere che la presenza della Moratti nel 2006 era stata una chiara provocazione e recitare finalmente un mea culpa per averla difesa, assieme ai compagni di partito, a spada tratta?

  • ll 25 Aprile c’era chi stava facendo opposizione durissima al governo.

    Cosa stavate facendo?????

    Non avete capito che vi dovete misurare non piu’ sulle parole ma sui fatti???

    Ore che c’e’ Grillo nelle piazze potete spiegare alla gente che tipo di opposizione farete?

    Come al solito ignorate tutti e tutte, tutte le idee dei compagni e parlate attraverso i microfoni e la stampa. I comunisti non hano bisogno di idoli che parlano attraverso i titoli...

    Mi scappa da ridere.....

    Sal.

  • Carissimi compagni,
    è il 1882. Siamo usciti dall’incubo del Novecento, come afferma Nichi Vendola. A lui, dico: "E’ vero!" Ma ci avete riportati nella confusione, nelle braccia mortali della destra reazionaria e fascista. Per esempio, il compagno Nichi, ci parlasse di come governa la Puglia. Ci dicesse come è finita la sua rivoluzione gentile. Raccontasse come gestisce la sanità. Urlasse ai comunisti il suo impegno nel candidare in Puglia tutti, amici e conoscenti, negando spazio ai compagni impegnati nelle lotte territoriali.
    C’è bisogno di comunismo. C’è bisogno di ritornare nelle piazze. C’è il bisogno di liberarci da un ceto politico autoreferenziale e strapagato. Rifondiamo il comunismo, dando fiducia ai comunisti.
    Saluti comunisti