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"Papa Ratzinger? Meglio Fra’ Dolcino" Interviene Roberto Guarchi, capogruppo consiliare del PRC
Publie le domenica 25 marzo 2007 par Open-Publishing2 commenti
"La spesa di 100 mila euro da parte del Comune deve far riflettere. E cosa lascerà Benedetto XVI a Vigevano?"
La visita di Papa Ratzinger a Vigevano di certo non entusiasma un ateo come me. Il 21 aprile "saluterò" l’arrivo in città di Benedetto XVI rileggendomi i libri che raccontano la vita e le opere di fra’ Dolcino, un famoso predicatore vissuto a cavallo del 1300 e operante nell’Italia settentrionale: accusato di eresia dalla chiesa cattolica, venne catturato dall’esercito guidato dai vescovi di Novara e Vercelli e bruciato vivo sul rogo nell’estate del 1307.
I concetti cardine della dottrina dolciniana si fondavano sull’abbattimento della gerarchia ecclesiastica e sul ritorno della chiesa alle sue origini di umiltà e povertà, sull’abbattimento dell’oppressivo sistema feudale, sulla liberazione umana da ogni costrizione e da qualsiasi potere costituito e sull’organizzazione di una società paritaria, di mutuo e reciproco aiuto, di comunione dei beni e di parità di diritti fra uomo e donna.
Come si vede, fra’ Dolcino più che un riformatore della chiesa è da considerarsi un autentico rivoluzionario che ha anticipato i tempi di parecchi secoli. Un figura che da sempre richiama la mia attenzione di ateo perché il suo pensiero e la sua azione annoverano principi universalmente validi, principi che non avranno mai fine.
E che dire della spesa di 100 mila euro che il Comune sosterrà per questa visita? Di certo si tratta di un elemento che deve far riflettere profondamente sia i credenti che i laici, perché sono convinto che in questa epoca di diffusa sofferenza sociale ed economica ogni "azione pubblica" debba essere improntata alla sobrietà e al senso della misura.
E poi: cosa lascerà Benedetto XVI alla collettività vigevanese nel suo complesso, oltre a poche righe sui libri di storia locale che ricorderanno la sua visita in città?
Dopo il famoso discorso all’Università di Ratisbona del 12 settembre del 2006, che sollevò tante giuste proteste per i suoi contenuti reazionari, sarei molto contento se la presenza di Papa Ratzinger passasse alla storia per il "Discorso di Vigevano", in cui Benedetto XVI riconosce l’errore compiuto dalla chiesa cattolica nel rifiutare il funerale religioso a Piergiorgio Welby e in cui il papa mette in risalto il fatto che quando esiste l’amore tra due persone non importa come si chiama la loro unione, sia essa "Dico" o matrimonio. E, ancora, che i profilattici sono il "male minore" per contrastare il dilagare dell’Aids.
E, infine, che intende rispettare fino in fondo l’articolo 7 della Costituzione Italiana, che recita "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani".
In realtà, niente di particolare, visto che sono molti (forse la maggioranza) gli italiani, cattolici e non, che la pensano in questo modo.
Roberto Guarchi
Capogruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista Vigevano (Pavia)
Messaggi
1. "Papa Ratzinger? Meglio Fra’ Dolcino" Interviene Roberto Guarchi, capogruppo consiliare del PRC, 26 marzo 2007, 13:39
bè, visto che ami tanto le storie dell’epoca, leggiti anche le "fonti francescane" raccolta di scritti sulla vita di san Francesco (che mi sembra amato molto anche a sinistra) soprattutto i passaggi che riguardano il suo incontro con il papa.Forse tichiarirà perchè pur professando entrambi la povertà Francesco continua a entusiasmare anche oggi, mentre non si può dire altrettanto per il suo confratello
buona lettura!
Pietro
1. "Papa Ratzinger? Meglio Fra’ Dolcino" Interviene Roberto Guarchi, capogruppo consiliare del PRC, 11 aprile 2007, 20:07
Alcune persone mi hanno fatto notare che la chiesa cattolica non solo non ha messo al rogo San Francesco che - a loro parere - predicava le stesse cose di fra’ Dolcino, ma l’ha elevato agli onori degli altari.
Purtroppo anche in questo caso le cose non andarono così. La chiesa non mise al bando San Francesco perchè i suoi successori “mendicanti” si sforzarono di tenere un basso profilo per non attirare le ire di diversi papi che avrebbero voluto chiudere quell’ordine così “scandalosamente” evangelico.
Anche questa è storia...
Cordialmente
Roberto Guarchi