Home > Par condicio, regole chiare per tutti
di MARCO PROCACCINI
Sono passate già due settimane
da quando la Commissione di
Vigilanza Rai ha iniziato la
discussione sul regolamento per
le prossime elezioni politiche.
Polemiche roventi, attenzione
non comune dei poli e saggia
sortita del Presidente della Repubblica.
Domani la decisione
finale. La bozza di regolamento
proposta del Presidente della
Vigilanza, Paolo Genitloni,
ricalcava le regole degli anni
precedenti, con l’aggiunta di
una parte dedicata al confronto
televisivo tra i leader delle due
coalizioni. Su questa bozza per
ora sono intervenuti almeno due
elementi peggiorativi: da un
lato c’è la disposizione contra
personam nei confronti di Michele
Santoro, e dall’altro lato
c’è la ripartizione truffaldina dei
tempi, tra chi possiede un gruppo
parlamentare e chi no, che
escluderà la Rosa nel Pugno da
una grossa fetta di spazi di comunicazione
elettorale.
Mentre si scrive è in corso la riunione
della Vigilanza che sta esaminando
ulteriori emendamenti.
Tra questi ce ne sono alcuni a
cui oggi “il Giornale“ ha dedicato
il suo editoriale e anche
qualche spazio nell’interno.
Mario Giordano si scandalizza
che Antonello Falomi di
“Uniti a Sinistra” abbia proposto
di dividere i tempi del
dibattito in tre sezioni di uguale
durata su “politica estera”,
“politica interna ed economia”
e “questioni sociali, ambientali
e del lavoro”. Si ironizza sulla
proposta, sempre di Falomi, di
impedire l’utilizzo, solo ai
candidati e non ai giornalisti,
di appunti, tabelle, diagrammi
ecc...
Poi, visto che Giordano
non lo dice, si è anche proposto
di rendere il pubblico attivamente
partecipe ai faccia a
faccia, affiancando alle tante
domande dei giornalisti anche
quattro domande di “gente
comune”. E ancora si è proposto
di non permettere che le
immagini del faccia a faccia
possano poi essere usate per
finalità di propaganda, magari
denigratoria nei confronti
dell’avversario. È utile a tutti
che la campagna elettorale
assomigli a quella di un paese
civile e non alla repubblica
delle banane.
Noi vogliamo
regole chiare per tutti nell’interesse
del Paese, la Cdl occupa
il video, infrange le poche
regole che abbiamo, e lo fa
solo nel suo interesse. E poi se
vogliamo dirla tutta, ma sapete
da dove sono state riprese
q u e l l e p ro p o s t e ? Da l
“Memorandum Understanding
beetwen Bush and Kerry”, un
protocollo di 32 pagine per il
confronto tv tra i due candidati
Usa. Evidentemente l’ “ansia
di regolamentare” la comunicazione
non è cosa comunisti,
ma da liberali, con buona pace
dei nostrani liberali della domenica.
rossodisera