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"Paralizzeremo il servizio, meglio non mettersi in viaggio"

Publie le domenica 18 giugno 2006 par Open-Publishing
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Treni, sciopero dalle 21 di martedì Rsu: "E’ per la sicurezza di tutti"

Crescono le adesioni delle sigle sindacali che polemizzano con Fs
"Paralizzeremo il servizio, meglio non mettersi in viaggio"

ROMA - Continuano ad arrivare adesioni delle diverse organizzazioni sindacali allo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto ferroviario, che partirà alle 21 del 20 giugno. In una nota, le Rappresentanze sindacali unitarie, Rsu, tengono a spiegare che non hanno indetto la protesta per "rivendicazioni economiche, pur legittime, ma per la sicurezza di tutti e il ripristino di metodi democratici dentro l’azienda e nei confronti dei pendolari".

Le Rsu sottolineano che proprio viste le motivazioni più ampie "le adesioni allo sciopero contro il licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza Dante De Angelis, dei quattro ferrovieri che collaborarono all’inchiesta di Report e per la sicurezza ferroviaria, stanno crescendo in tutta Italia".

I sindacati smentiscono l’azienda, che nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato nel quale definisce l’agitazione uno sciopero indetto da sindacati minori e per questo destinato a creare "limitate ripercussioni sul servizio". "Contrariamente a quanto propagandato dalle FS, per martedì prossimo sconsigliamo a tutti di mettersi in viaggio e, in caso di necessità, utilizzare solo i treni che garantiremo secondo la legge - scrivono invece le Rsu - non vogliamo creare ulteriori inutili disagi ai viaggiatori, dovuti alla disinformazione".

Allo sciopero hanno aderito anche alcune associazioni dei consumatori con questa motivazione: "La situazione per gli utenti è ulteriormente peggiorata e la situazione economico-finanziaria del gruppo Fs si è talmente deteriorata da creare seri problemi anche per il mantenimento del trasporto locale".

Lo sciopero ha dunque acquisito motivazioni più ampie con il passare dei giorni, ma in origine è stato proclamato contro gli "ingiusti licenziamenti nelle Fs". Le Rsu hanno spiegato che "dopo i quattro ferrovieri che avevano partecipato alla trasmissione Report, uno dei quali già reintegrato dal Giudice del lavoro di Genova, l’azienda si è accanita contro Dante De Angelis, macchinista e delegato alla sicurezza, ’responsabile’ di aver rifiutato, il 4 febbraio scorso a Bologna, di guidare un treno col famigerato pedale dell’Uomo Morto, meccanismo dichiarato fuori norma da molte ASL". Il sindacato sottolinea inoltre che "il Tribunale di Bologna ha riconosciuto la correttezza del comportamento del macchinista".

Il pedale dell’Uomo Morto, o Vacma, è un pedale da premere ogni 55 secondi per garantire l’attenzione del macchinista. Il sistema era in uso anche sul treno dell’incidente di Crevalcore che nel gennaio del 2005 causa la morte di 17 persone. Sono stati numerosi gli studi e le prese di posizione sul sistema, che dovrebbe servire a tenere desta l’attenzione del macchinista ma che, secondo i detrattori, distrae invece da mansioni più importanti come l’osservazione dei segnali.

(18 giugno 2006)

www.repubblica.it

Messaggi

  • Sindacati soddisfatti per l’adesione dei ferrovieri allo sciopero

    Mentre il traffico ferroviario torna lentamente alla normalità possiamo annunciare che i ferrovieri, hanno nuovamente risposto con determinazione alla gravissima provocazione rappresentata dai licenziamenti "politici" con una grande adesione allo sciopero terminato poco fa.

    Nonostante i sindacati di categoria non avessero appoggiato lo sciopero, ed addirittura in alcuni casi lo hanno apertamente ostacolato, le percentuali sono state molto significative, paragonabili agli scioperi confederali e si sono attestate a consuntivo tra il 65 e l’85% tra il personale addetto ai treni, tenendo conto dei comandati ai servizi obbligatori. Ciò grazie proprio agli iscritti CGIL, CISL, UIL, e Orsa che riconoscono l’importanza della vertenza e la legittimità delle RSU a proclamare le proteste. Su queste percentuali le FS come sempre giocano al ribasso per mascherare il reale malcontento della categoria. Non lasceremo i nostri compagni di lavoro nell’oblio e non lasceremo che i problemi della sicurezza ferroviaria vengano ignorati. Per questo in assenza di fatti concreti da parte dell’azienda e del ministro Bianchi preannunciamo nuove azioni di lotta nelle prossime settimane per riportare all’attenzione del Paese la necessità di difendere il servizio ferroviario e le regole democratiche nei rapporti di lavoro.

    I delegati dell’Assemblea Nazionale

    Domenico Romeo

    Danilo Taborri

    Roma, 21 giugno 2006