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– Parigi-Pechino: in treno -
a cura di Paolo De Gregorio, 23 ottobre 2008
Le affermazioni, molto simili alla propaganda guerrafondaia di matrice americana, che un mondo multipolare moltiplica i pericoli di guerra, sono smentite dai due avvenimenti che vi voglio segnalare:
– vi è già un accordo operativo per collegare via ferrovia Parigi a Pechino
– Russia, Iran e Qatar insieme ad altri 11 paesi fondano l’OPEC del gas.
La novità è che queste epocali decisioni vengono prese senza chiedere il permesso agli Usa e rappresentano una profonda integrazione economica tra paesi confinanti che hanno già buttato al cesso tutti i tentativi di indicare nella Russia un nemico, guidando e finanziando l’aggressione georgiana alle provincia di Abkazia e Ossezia, a maggioranza russa, che ha provocato la pesante reazione di Mosca.
Si parla di una ferrovia da aprire entro il 2011, di 12.000 km, passando da Germania, Polonia, Russia e Mongolia fino a Pechino, percorso che sarà effettuato in 10 giorni a fronte dei 40 giorni occorrenti via mare. Questa operazione mi entusiasma perchè prevede collaborazione tra persone diverse, comprensione, lavorare fianco a fianco per un comune interesse, con la possibile nascita di amicizie o di amori, nella ricerca di pace e amicizia che sono indispensabili a far avverare il miracolo di salire in treno a Parigi e scendere dopo 10 giorni a Pechino.
Psicologicamente la cosa mi dà ottimismo e spero proprio che l’Europa si renda finalmente conto che il nostro futuro è ad Est, mentre abbiamo negli anglo-americani dei perfidi doppiogiochisti che fanno di tutto per impedire l’autonomia europea, operano per metterci contro la Russia e il mondo arabo, perché sono certi che l’Europa unita e autonoma diventerà il più ricco e moderno polo mondiale, con una moneta ed una economia in oggettiva concorrenza con loro,ma soprattutto sarebbe la dimostrazione che non c’è bisogno di essere una potenza militare per prosperare e svilupparsi.
Quanto all’Opec del gas, è giustissimo unirsi tra produttori per spuntare il prezzo migliore per le proprie materie prime, ma una cosa bellissima sarebbe potersi alleare per fare un gasdotto che porti in modo economico e sicuro il gas verso India e Cina, che ne hanno un gran bisogno, sperando che in breve tempo gli aggressori siano cacciati dall’Afghanistan, territorio indispensabile per far passare il gasdotto.
La pace, il disarmo, la rinuncia a qualunque forma di imperialismo imposto con la forza militare, renderebbero il mondo vivibile e farebbero finire il terrorismo che altro non è che la risposta a prepotenze e sopraffazioni.
Paolo De Gregorio