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Parigi, il governo promette ordine, ma nella notte di nuovo gravi violenze a fuoco 519 veicoli
Publie le sabato 5 novembre 2005 par Open-PublishingIl primo ministro Villepin ieri ha definito "inaccettabile" la guerriglia urbana
esplosa nelle periferie della capitale, e ha promesso: "Non ci arrenderemo"
Attaccati commissariati e poliziotti cinque sono stati lievemente feriti. Fermate 78 persone
PARIGI - Sempre più gravi le conseguenze delle violenze nelle "banlieues" di Parigi: nell’ottava notte consecutiva di disordini sono state incendiati 519 veicoli. Il governo francese è deciso a ristabilire l’ordine e a mettere fine alle violenze, esplose nelle periferie multietniche in seguito alla morte di due giovani, folgorati in una cabina elettrica dove si erano nascosti per sfuggire alla polizia.
Infatti il primo ministro Dominique de Villepin ha definito ieri questi atti di guerriglia urbana "inaccettabili": "Rifiuto che bande organizzate dettino legge nelle periferie", ha detto rivolgendosi all’assemblea parlamentare. "Lo stato repubblicano non si arrenderà", ha poi concluso, promettendo che sarebbero stati ristabiliti "l’ordine e la giustizia".
Ma al momento le dichiarazioni di Villepin non hanno fermato le violenze. Già prima di mezzanotte, ieri le forze dell’ordine avevano contato 165 incendi di veicoli nei sobborghi della capitale e 33 in provincia. Ma quello di ieri notte è il bilancio più disastroso in oltre una settimana di scontri. Una fonte della polizia ha riferito di 519 veicoli bruciati, mentre 78 persone sono state fermate e interrogate.
Nella notte tra mercoledì e giovedì i veicoli dati alle fiamme erano stati 315, mentre contro poliziotti e pompieri erano stati sparati quattro colpi d’arma dal fuoco. Questa notte, le violenze urbane sono costituite soprattutto da incendi di veicoli, oltre che dal "lancio di sassi contro autobus, pompieri e forze dell’ordine", ha precisato la fonte. A mezzanotte, già una ventina di persone erano state poste in stato di fermo.
Secondo la prefettura del dipartimento Yvelines, cinque poliziotti, tre dei quali a Poissy, sono stati feriti in modo lieve dal lancio di oggetti. Alcuni commissariati, tra cui quello di Champigny-sur-Marne, sono stati bersagliati con ordigni incendiari. Vi sono stati seri problemi per la circolazione di autobus e tram, molti dei quali rientrati anticipatamente nei depositi per il lancio di oggetti.
La Seine-Saint-Denis, epicentro della rivolta, è stato ancora una volta il dipartimento più devastato dalla guerriglia, con tre magazzini in fiamme a Blanc-Mesnil e Aulnay (uno di moquette) e molotov contro municipi, scuole e commissariati. I pompieri sono stati ancora una volta presi di mira dalle sassaiole come i poliziotti mentre a Neuilly-sur-Marne delle auto della polizia sono state prese a bersaglio da armi da caccia. Per la serata erano stati schierati 1.300 uomini soltanto nella Seine-Saint-Denis.
In provincia, sette veicoli sono stati dati alle fiamme a Digione (Francia centro-orientale), nove nel dipartimento Seine- Maritime (ovest), otto nel dipartimento Bouches-du-Rhone (sudest).
La Repubblica