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Parla il consigliere regionale visitato in ospedale a Gorizia dopo i tafferugli.

Publie le giovedì 2 marzo 2006 par Open-Publishing

Ha riportato un trauma facciale

Metz: «Caricati senza preavviso»

La manifestazione davanti al Cpt degenerata dopo pochi minuti di volantinaggio
«Sono stato colpito col manganello da dietro, poi sono svenuto»

di VINCENZO COMPAGNONE

GORIZIA. «Chi è Metz?». Sono le 13.30 quando un intimidito infermiere del pronto soccorso dell’ospedale di Gorizia si affaccia nella sala d’attesa del reparto che, per tutta la mattina, ha ribollito, come una bolgia dantesca, di pazienti imbufaliti o malinconicamente rassegnati, da ore in attesa del loro turno e con una situazione resa ancor più critica dall’imprevisto arrivo in ambulanza di un consigliere regionale e di due poliziotti della Celere di Padova.

“Sandrone”, l’esponente dei Verdi rimasto contuso nei tafferugli di qualche ora prima a Gradisca, si alza di scatto dalla poltroncina a rotelle e trascina, vacillando un po’, la sua mole imponente nei locali interni. Zigomo sinistro gonfio e arrossato, sufficientemente lucido nonostante la manganellata in piena faccia, Metz è appena uscito dal setaccio degli esami: prima visita da parte del primario Giuseppe Giagnorio, Tac, consulenza oculistica perchè per un po’ ha visto le immagini sdoppiate.

«Non c’è nulla di grave - puntualizza Giagnorio -, c’era il sospetto di una frattura alle ossa nasali ma la Tac l’ha fugato. Si può parlare di un trauma cranio-facciale, con perdita momentanea di conoscenza. Se la caverà con 4-5 giorni di prognosi, adesso lo teniamo ancora un po’ in osservazione e poi sarà dimesso. I due poliziotti? Se ne sono già andati: uno aveva due dita lussate, l’altro alcune contusioni. Roba da poco».
Tocca ora a Metz raccontare quanto gli è accaduto, fra un andirivieni di esponenti dei Verdi richiamati dal tam tam delle telefonate al cellulare e dagli sms.

«La situazione era tranquilla - attacca il consigliere regionale -, dopo che alle 8 avevamo cominciato il presidio. Qualche decina di manifestanti aveva fermato il primo pulmino della Minerva, che se n’era andato. Poi è arrivata un’altra macchina della ditta. Nuovamente l’abbiamo circondata per distribuire volantini, quando improvvisamente, da dietro, è partita la carica delle forze dell’ordine. Ci sono stati dei contatti, ho ricevuto alcuni colpi. L’auto è potuta entrare nel Cpt e allora, tornata la calma, ho fatto alcuni passi per andare a parlare col responsabile del servizio di ordine pubblico (il capo della Digos di Gorizia, Simonelli, ndr). A quel punto sono stato colpito, da dietro, da una manganellata al viso, sono svenuto e mi sono risvegliato qualche minuto dopo, disteso a terra».

Chi c’era con lei? «Il segretario di Rifondazione comunista Giulio Lauri, il consigliere del Prc Christian Franzil, Christian Massimo di Razzismo stop, e altri manifestanti».
Come giudica quanto è avvenuto? «Che dire? Tanto tuonò che piovve... è da giorni che sottolineo il senso di provocazione che avrebbe l’apertura del Cpt mentre sono ancora aperti due procedimenti davanti ai Tar del Friuli Venezia Giulia e del Lazio, e con la Regione, la Provincia e il comune di Gradisca che hanno ribadito la loro contrarietà. C’è un governo esangue che tenta una mossa elettorale, con il rischio di un innalzamento, in questo territorio, di una tensione sociale di cui non si sente francamente il bisogno. E quel che è successo oggi ne è stata la prova. Gli animi sono esasperati, anche da parte di chi è lì a “proteggere” la struttura. E la situazione può sfuggire di mano come è accaduto».

E’ vero che le sono state inferte delle manganellate quando era già a terra? «Non lo so, ero svenuto». Interviene Marco Marincic, assessore provinciale dei Verdi: «Ci sono dei filmati, della Rai e di Mediaset».

Come si sente adesso? «Beh, penso di essermi un po’ ripreso, fino a poco fa ero abbastanza stordito». Si adagia sul lettino. Chiede di poter dormire. Accontentato.

Dal "Messaggero Veneto" del 1/3/2006