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Parmalat Nicaragua : vittoria, ABBIAMO UNA RAPPRESENTANZA SINDACALE!

Publie le sabato 23 ottobre 2004 par Open-Publishing

di Giorgio Trucchi

"Alcuni compagni non volevano crederci, altri ringraziavano Dio". Queste sono alcune delle reazioni dei lavoratori della Parmalat al rendersi conto che il Ministero del Lavoro aveva riconosciuto ufficialmente la rappresentanza sindacale.

Un successo raggiunto con la lotta e la solidarietà di molti.

Dopo aver dovuto sopportare la persecuzione della dirigenza dell’impresa, il licenziamento in massa di almeno 150 lavoratori - secondo la stampa locale - e le risposte vergognose alla campagna di solidarietà iniziata per appoggiare i lavoratori e le lavoratrici organizzati/e della Parmalat Nicaragua, finalmente questi ultimi sono riusciti ad ottenere che il Ministero del Lavoro riconosca ufficialmente l’esistenza della struttura sindacale "Armando Llanes" dei Lavoratori della Parmalat, così come la sua personalità giuridica.

"Ora non potranno più dire che non sanno nulla della presenza di una rappresentanza sindacale all’interno dell’impresa", ha manifestato Marcial Cabrera, dirigente della Federazione degli Alimenti del Nicaragua e rappresentante della UITA nella Regione centroamericana.

"Da quando hanno licenziato i due compagni, Luis Manuel Mejia e Carlos Sanarrusia, Segretario generale e di Organizzazione della struttura sindacale che si stava formando - racconta Cabrera - abbiamo introdotto un’azione legale presso il tribunale del II° Turno Laboral, chiedendo la reintegrazione immediata dei due licenziati. Contemporaneamente e per legalizzare la rappresentanza sindacale, il Ministero del Lavoro ci esigeva la sostituzione nella Commissione Direttiva dei due compagni già menzionati perché li considerava licenziati.

Domenica scorsa abbiamo fatto un’assemblea tra i lavoratori e con l’approvazione dei due compagni, abbiamo proceduto alla designazione di altre due persone all’interno della Direttiva.

Lunedì mattina molto presto abbiamo presentato tutta la documentazione al Ministero del Lavoro e 24 ore dopo, per fortuna, avevamo già in mano la risoluzione del Ministero, in cui si riconosce che le pratiche per la formazione della rappresentanza sindacale sono iniziate all’inizio di settembre.

Nella sede della Federazione si sono immediatamente fatte le fotocopie della risoluzione e all’uscita del secondo turno di lavoro i lavoratori hanno ricevuto la notizia della legalizzazione della rappresentanza sindacale. La maggior parte non ci voleva credere, tanto era stato lo sforzo per ottenere questo risultato".

Per Marcial Cabrera le prossime azioni saranno "riunire la Direttiva la prossima domenica per elaborare una serie di proposte che conducano alla firma di un contratto collettivo interno all’impresa. Per questo la prossima settimana chiederemo un incontro con la Responsabile delle Risorse Umane, Dott.ssa Medina e con il responsabile dell’impresa, Vincenzo Borgogna, per consegnare loro la documentazione e fargli conoscere la nostra proposta.

Cominceremo anche a coordinare azioni tra la rappresentanza sindacale e la Federazione sia dal punto di vista interno che esterno. Le cause giudiziali continueranno il loro corso e in questi giorni stiamo presentando altre prove su quelle che sono state le caratteristiche dei licenziamenti. Inoltre andremo a Roma con uno dei lavoratori licenziati per incontrarci con la Federazione dell’Alimentazione italiana, con l’Associazione Italia-Nicaragua e con tutte le organizzazioni che ci stanno appoggiando. Denunceremo i metodi autoritari di questa impresa con l’obiettivo di far riassumere i lavoratori licenziati.

Inizieremo anche un forte e intenso lavoro organizzativo interno parallelamente alla lotta attuale. Oggi è anche molto importante vedere le espressioni di allegria dei nostri compagni e compagne davanti alla documentazione ufficiale che permette, dopo 12 anni, di avere una rappresentanza sindacale all’interno della Parmalat Nicaragua".

Carlos Amorín


La Segreteria Regionale Latinoamericana della UITA saluta la fiammante Rappresentanza Sindacale "Armando Llanes" dei Lavoratori della Parmalat-Nicaragua e invita tutti e tutte a continuare ad appoggiare questa esemplare lotta.

IL LATTE CATTIVO

La Parmalat Nicaragua ha diffuso una risposta alla nostra campagna di solidarietà con i lavoratori licenziati di questa impresa quando cercavano di creare una rappresentanza sindacale, fino ad allora inesistente, ma che la lotta ha trasformato in realtà.

Questa risposta, firmata dalla Dott.ssa Norma Medina Urbina, responsabile delle Risorse Umane della Parmalat Nicaragua, nega che i lavoratori siano stati licenziati per una persecuzione sindacale e imputa i licenziamenti a delle così dette mancanze sul posto di lavoro nelle quali sarebbero incorsi i lavoratori. Con uno strano linguaggio marcato da una sintassi italianizzata (i padroni italiani le hanno dettato la lettera alla Dott.ssa Medina?) e un tono autoritario, Parmalat Nicaragua assicura che in questa impresa non esiste un sindacato e manca poco che dica che "mai esisterà".

Rispetto agli argomenti apportati dall’impresa per dissimulare la repressione antisindacale, informiamo che la legislazione del lavoro nicaraguense prevede in caso di mancanze funzionali gravi o indisciplina, l’applicazione dell’articolo 48 del Codice del Lavoro, secondo il quale il datore di lavoro - obbligato a pagare le prestazioni legali abituali come la tredicesima e le vacanze accumulate dal lavoratore al momento del licenziamento.

Nonostante ciò, nei casi di cui ci occupiamo l’impresa si è avvalsa dell’articolo 45 che permette i licenziamenti quando il datore di lavoro decide di prescindere unilateralmente dai servizi del lavoratore. In questo caso deve pagare l’indennizzo corrispondente a un mese di stipendio per ogni anno di lavoro nell’impresa.

Inoltre la Federazione dell’Alimentazione del Nicaragua ha introdotto due denunce nel Tribunale del Lavoro reclamando la reintegrazione immediata dei lavoratori licenziati per repressione sindacale.

In relazione all’aspetto più profondo dei fatti, è necessario che la Parmalat Nicaragua capisca che non esiste solo una rappresentanza sindacale al suo interno, ma che essa si avvale dell’appoggio della federazione dell’Alimentazione locale. E un’altra novità: entrambe le organizzazioni contano con l’appoggio della UITA, che continuerà ad appoggiare questa lotta fino ad ottenere giustizia.

Carlos Amorín