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"Patria del Diritto e del Rovescio"
Publie le lunedì 17 settembre 2007 par Open-Publishing1 commento
Curzio Malaparte definiva così il nostro Stivale e come dargli torto dopo la lettura della Sentenza della Cassazione, di seguito riportata per comodità del lettore, che si riferisce a licenziamento - ritenuto legittimo - di Infermiera professionale che denuncia farmaci scaduti in utilizzo nel blocco operatorio e strumenti non sterilizzati in una Struttura Ospedaliera.
Non é sparlare dei colleghi o dell’Azienda se si segnalano le gravissime irregolarità con denuncia che andava, invece, premiata per serietà comportamentale e capacità professionale del dipendente - oltre al coraggio mostrato -, nell’interesse della collettività e non certo dello stesso operatore sanitario.
Altre sono le colpe da perseguire, nello specifico Settore, ed i decessi per mala sanità sono a sostegno di questa tesi.

"CRONACA. Il caso è quello di un’infermiera capo sala, dipendente di una struttura ospedaliera
In primo e secondo grado era stata negata la presenza di giusta causa o giustificato motivo
Cassazione: "Può essere licenziato
il dipendente che parla male dell’azienda"
La donna aveva denunciato la presenza di farmaci scaduti e strumenti non sterilizzati
Gli ermellini rilevano in questo comportamento "una negazione degli obblighi del dipendente"
ROMA - Parlare male dell’azienda per la quale si lavora, diffondendo notizie, sia pure autentiche, in grado di ledere l’immagine della struttura, può costituire giusta causa o giustificato motivo di licenziamento. Lo ha affermato una sentenza della Cassazione, con la quale è stata annullata con rinvio una sentenza della Corte d’appello di Milano che, nel 2004, aveva confermato l’illegittimità del licenziamento, pronunciata dal primo giudice, intimato ad un’infermiera professionale e capo sala, dipendente di una struttura ospedaliera.
I giudici di merito avevano ritenuto che le "espressioni offensive sulla capacità e sulla professionalità del personale" e "la divulgazione di addebiti contenuti in una lettera di contestazione relativi al ritrovamento di prodotti scaduti presso il blocco operatorio", non giustificassero il licenziamento.
Contro tale decisione aveva presentato ricorso in Cassazione la struttura ospedaliera, secondo la quale l’infermiera, diffondendo notizie riservate, aveva leso "l’estimazione di serietà di una struttura particolarmente nota e di alto prestigio".
Per la sezione Lavoro della Cassazione (sentenza n.19232), il ricorso è fondato: nel caso in esame, rilevano, "una valutazione globale del comportamento è assolutamente assente" e i singoli fatti addebitati "non sono stati in alcun modo valutati nell’ambito della particolare delicatezza della funzione assegnata (infermiera professionale in un ospedale), dello specifico settore in cui il lavoro si svolgeva (blocco operatorio), della elevata responsabilità che ne conseguiva e della fiducia che esigeva".
Al contrario, "la molteplicità degli episodi, oltre ad esprimere un’intensità complessiva maggiore dei songoli fatti, delinea una persistenza che è di per sè ulteriore negazione degli obblighi del dipendente, ed una potenzialità negativa sul futuro adempimento di tali obblighi". Per questo, conclude la sentenza, il caso dovrà essere rivisto dalla Corte d’appello di Brescia.
(17 settembre 2007) "
http://triburibelli.org/sito/modules/MyAnnonces/index.php?pa=viewannonces&lid=24883
Messaggi
1. "Patria del Diritto e del Rovescio", 18 settembre 2007, 12:36
Ecco, innegabilmente questa dovrebbe essere una notizia da prima pagina, un fatto addirittura paradigmatico, soprattutto per chi, a vario titolo, sostiene di battersi per "un altro mondo possibile" o anche soltanto genericamente per la "legalità".
Una lavoratrice che denuncia l’uso di FARMACI SCADUTI nella clinica dove lavora (cioè qualcosa di veramente criminale) e viene invece licenziata per "aver parlato male della sua azienda" !
E la Cassazione ( a proposito anche di certa fiducia acritica nella Magistratura come istituzione ... come se in qualche modo non facesse anch’essa parte della "casta" ...) che da ragione agli spacciatori di farmaci scaduti .... in nome del primato del capitale rispetto ai diritti civili e soprattutto alla salute dei cittadini .....
Eppure non vedo nè "grillini" nè rifondaroli, nè sindacati ( confederali o di base) nè forze politiche, e meno che mai i giornalisti stracciarsi le vesti per questo gravissimo episodio .....
Credo ci sia veramente da riflettere .....
R.