Home > Pedofilia: ipocrisia ed equità
Non posso dire di essere una fan di Santoro che spesso ho trovato pesante e fazioso.
Per es. sono stata furente con Annozero per la pessima trasmissione imbastita sui gay che calcava in modo plateale su travestiti ed esibizionisti di pessimo gusto, buttando tutto in becera macchietta e mancando totalmente il problema di civiltà degli omosessuali in quanto persone discriminate che va trattato con delicatezza e rispetto. Il filmato in questione era obbrobrioso. Io ho alcuni amici gay che sono bravissime persone, non vanno in giro come degli scemi, non si travestono come dei deficienti né si esibiscono come delle baldracche e mi sono sentita piena di vergogna per il danno di immagine che si faceva loro.
Ma l’Annozero di ieri mi è sembrato dignitoso, non esauriente né avrebbe potuto esserlo in 2 ore data la mole del tema, con un Santoro molto educato, che controllava le parole, che rispettava gli interlocutori, che aveva invitato due importanti esponenti della Chiesa, Monsignor Fisichella che non è certo uno sprovveduto ed è una delle persone più esimie nell’interpretazione del diritto canonico e nella difesa della Chiesa, rappresentando proprio Propaganda Fide che avoca sé questi processi, e don Fortunato Di Noto, una colonna importante nella lotta della pedopornografia proprio da parte della Chiesa.
Don Fortunato Di Noto è il fondatore dell’associazione Meter, una onlus impegnata da anni nella lotta alla pornopedofilia e allo sfruttamento sessuale dei bambini.
Dice: “Meter vuol dire grembo e noi cerchiamo di dare proprio protezione e accoglienza ai più piccoli”.
Dal 1995 Meter ha denunciato 165.000 portali pedopornografici in giro per il mondo, un lavoro pesante e ingrato che è costato a don Fortunato molte minacce di morte ed anche ostacoli ufficiali da certe ottuse burocrazie dello Stato.
Spiace che ad Annozero Di Noto non abbia saputo valorizzare se stesso e la terribile opera in cui si è imbarcato. Sacerdoti così sono ammirevoli e siamo grati a Santoro per averlo chiamato e per aver mostrato quella parte della Chiesa che la pedofilia la combatte.
Quello che invece ci ha offeso di più sono stati oggi i quotidiani e i tg. Una piattezza vergognosa! Nessun tg ha accennato a questo tema bruciante che sta buttando nel terrore le famiglie italiane. Nessun quotidiano l’ha messo in prima pagina. Per i media, semplicemente, la pedofilia non esiste.
I media non intendono occuparse. Altro che premio Pulitzer e difesa della società!
Berlusconi disse una volta che il Governo doveva scegliere “anno per anno” quali comportamenti considerare reati, ovviamente in base a criteri di opportunismo personale. I media lo hanno già fatto, in base a equilibri opportunistici e a scelte fatte da una ventina di industriali e politici che del paese ne fregano.
Si può andare avanti per anni su Cogne o sul Grande Fratello ma i preti non si toccano! E questa non è democrazia.
L’ONU dice che sono 158 milioni i minori abusati nel mondo. Attraverso numerosi sequestri è stato anche creato dall’Interpool di Lione e dalla Polizia Postale italiana il 1° database ufficiale di materiale pedopornografico: un archivio fatto da 350.000 volti di bambini abusati.
I numeri sono enormi, il problema è enorme.
Se uno Stato o una Chiesa non sono in grado di tentare una protezione minima sui bambimi, possono andare all’inferno!
Noi non sappiamo nulla sulla diffusione della pedofilia in Italia perché i media vigliaccamente tacciono, ridotti ormai a veline del potere.
Non abbiamo cifre, non abbiamo processi, non abbiamo nomi, la stampa dedica paginate e paginate a Rignano Milanese dove non si sa nemmeno se sia successo qualcosa ma si guarda bene dall’affrontare con una inchiesta seria e globale la pedofilia in Italia.
Siamo anni luce dall’inchiesta del Boston Globe.
Quanti sono stati i casi di pedofilia accertati in Italia? Quali sono state le pene? Quanti stupratori sono andati in carcere? Quanti preti sono risultati coinvolti? O educatori? O famigliari? Cosa si intende fare in proposito? Come si pensa di risolvere il problema degli arresti domiciliari ai padri violentatori? Come si pensa di proteggere meglio i bambini? Cosa dice la legge sui rapporti Stato-Chiesa in merito alla pedofilia? Il prete violentatore è un cittadino italiano o l’essere prete è per lui una salvaguardia che esclude il carcere? I preti violentatori italiani sono mai finiti in carcere?
Se si chiede l’estradizione per uno straniero che ha commesso un reato grave in Italia, lo si deve fare anche con un prete? La Chiesa ha precostituito in Italia istituti di vigilanza contro la pedofilia? Perché la Chiesa continua a dire che prende provvedimenti interni di tutela dei bambini quando i fatti provano esattamente il contrario?
Non stiamo discutendo di un reato, stiamo discutendo di privilegi iniqui. Stiamo sempre e continuamente discutendo di un principio su cui si fonda ogni democrazia moderna e che dice che ogni persona è uguale di fronte alla legge e se delinque deve essere punita allo stesso modo indipendentemente dal suo status, un principio, cadendo il quale cade ogni presunzione di democrazia e di equità che regge il sistema e che oggi è prepotentemente alla ribalta mella sordità totale di Stato, di Chiesa e di classi dominanti.
Se questi che comandano e presumono rispetto e deferenza non hanno ancora capito che la questione dell’uguaglianza di fronte alla legge è cruciale e se credono ancora di continuare nel loro regime di abusi e privilegi, hanno le ore contate.
Qui tutto tace. Noi non sappiamo mai NULLA. Non si vuole che sappiamo nulla. L’omertà sul crimine tra Chiesa, stampa e Stato non potrebbe essere più ributtante.
Una stampa nemmeno degna di questo nome nasconde la testa come gli struzzi.
Nei pochi e sciocchi articoletti apparsi oggi si discute su una trasmissione televisiva, su Fini che non la voleva, su Santoro che l’ha spuntata, si citano fedelmente le belle parole di Fisichella… televisione.. ma sulla pedofilia non esce nulla. Una piattezza sconfortante.
Mancano persino i dati Auditel sugli ascolti.
Si sarebbe scritto di più e meglio su Celentano.
Si è parlato di cose televisive. Non si è parlato di pedofilia.
Tutt’altro discorso per Monsignor Fisichella le cui parole a difesa dei bambini erano sicuramente eccellenti ma proprio per questo contrastavano in modo stridente con l’enormità del fenomeno in cui la Chiesa risultava una tutrice non affidabile e anzi collusa.
La difesa di Fisichella e di Di Noto non chiedeva soluzioni migliori, sembrava piuttosto generalizzare e avvalorare la tesi che la pedofilia non è diffusa “solo” nella chiesa cattolica ma è sparsa ovunque. Di questo nessuno ha alcun dubbio.
Ogni tipo di reato è diffuso ovunque. Anche l’usura, la ricettazione, la truffa, la bancarotta sono diffuse ovunque ed esistono anche nella Chiesa, abbiamo persino un prete accusato di strage. Non è questo il problema. Non è il reato il problema ma che i vertici di un sistema proteggano spudoratamente il reato.
Qualunque organismo dia asilo, protezione e impunità al crimine è un sistema criminale. E’ questo il problema ed è un problema “politico”: non l’esistenza del reato ma la precisa volontà dei vertici di non perseguirlo.
Questo vale per questa Chiesa come per questo Governo.
La persistenza in Parlamento di 78 condannati in 2° grado e di personaggi come Previti o dell’Utri è per noi ugualmente insultante come la permanenza nelle parrocchie dei preti pedofili. Non di più né di meno. Insultante. Al punto da screditare totalmente coloro che pur parlando contro il crimine, di fatto lo favoriscono con la loro omertà e col segreto di un impianto inquisitorio che, per legge, deve durare dieci anni oltre la maggiore età della vittima. Ma dove mai si è visto questo?
Politica vuol dire conduzione della cosa pubblica; se il Papa e la CEI decidono questo tipo di trattamento e allevamento del reato questa è cattiva politica e il loro è un cattivo sistema politico.
La pretesa di avere malgrado questo un carisma morale rende la faccenda ancora più sgradevole.
Il fatto gravissimo qui non è che ci siano tanti preti pedofili (e purtroppo Fisichella mentiva dicendo che erano casi isolati mentre i processi USA dimostravano il carattere endemico ed equamente distribuito della pedofilia in “tutte “ le parrocchie) ma che i pedofili agiscano incontrollati e aiutati.
Fisichella lo nega. I fatti provano che mente. Non si può difendere la verità mentendo. Ciò non è serio e fa crollare miseramente ogni pretesa moralizzatrice.
Se i custodi non custodiscono ma fanno comunella con i criminali, non sono più credibili, non sono più degni di essere custodi ed è allora che le parole eccellenti dette contro il reato suonano false e ipocrite, decadendo da ogni funzione morale.