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Pegolo (Prc), ci prepariamo al voto in 60 province e 4000 comuni

Publie le mercoledì 5 novembre 2008 par Open-Publishing

Pegolo (Prc), ci prepariamo al voto in 60 province e 4000 comuni

di Alessandro Cardulli

Quattromila comuni, sessanta province andranno al voto in date ancora da definire. Si discute se accorpare le elezioni amministrative con quelle europee, un election day che coinvolgerebbe, tutti insieme, milioni di elettori. Insomma un vero test politico ben diverso dai sondaggi berlusconiani,confezionati a domicilio. Tutte le forze politiche, di governo e di opposizione, hanno qualcosa da chiedere a questa consultazione che riguarda il sessanta per cento delle amministrazioni provinciali e la metà dei comuni.

Non si tratta solo di eleggere sindaci e presidenti di Provincia, cosa molto importante ma, come rileva nell’intervista che di seguito riportiamo Gianluigi Pegolo, membro della segreteria nazionale del Prc e responsabile dell’area democrazia e istituzioni,, assume i caratteri di una verifica politica in piena regola.

Parli di verifica politica e ciò ha tanto più valore perché gli elettori nelle loro scelte dovranno tener conto di come sono state amministrate città e province. Quale è la tua valutazione?

Questa tornata elettorale pone una serie di problemi fra i quali una verifica delle esperienze di governo locale, delle alleanze di cui fa parte Rifondazione. Una verifica rigorosa che deve darci indicazioni su come muoversi Vi è stata un’opzione moderata del Pd che si e‘ riflessa in maniera pesante nelle amministrazioni locali. Proprio su uno dei terreni più delicati, i temi della sicurezza, talvolta i sindaci del Pd sono stati più realisti di quelli del Pdl. Certe posizioni moderate hanno influite negativamente sull’operato delle giunte locali.

Il Prc non ha niente da rimproverarsi?

Noi stessi nella stagione politica precedente quando siamo stati al governo talvolta non siamo stati attenti ai contenuti delle alleanze che riproducevano quella nazionale di centrosinistra.. Ora da qui bisogna partire. Non si tratta di estendere l’alleanza di centro-sinistra automaticamente a tutti gli enti locali. La nostra alternatività al Pd è un momento essenziale della politica di Rifondazione comunista.. Noi dobbiamo ricercare alleanze per il governo degli enti locali che, più e meglio di prima si qualifichino sui contenuti, ma la possibilità va verificata caso per caso.

Quali sono i paletti che ponete?

Intanto la indisponibilità di Rifondazione a prendere in considerazione allargamenti delle alleanze a forze centriste e moderate come l’Udc. Vi è nei territori un tentativo esplicito di costruire nuove alleanze con l’Udc. Noi non siamo disponibili.

Parlavi di qualificazione dei contenuti, quali sono le questioni fondamentali?

Rifiutiamo politiche “sicuritarie” che servono a catturare un consenso moderato, utilizzando per di più argomenti razzisti. Senza fare nomi è noto che ci sono sindaci che per strappare qualche consenso alla destra hanno adottato misure contro gli immigrati gravi e, al al limite del ridicolo. Altro elemento: non accettiamo la liquidazione delle funzioni pubbliche, le privatizzazioni dei servizi pubblici, le esternalizzazioni, il coinvolgimento massiccio di privati nella gestione pubblica. In terzo luogo, occorre dare segnali chiari sul terreno della lotta al carovita, della difesa delle fasce di redditi più bassi agendo sulle tariffe, le imposte, i tributi. Per arrivare anche alla gratuità di alcuni servizi per alcune categorie.

Ma per Pegolo (Prc) per questo occorrono risorse che gli enti locali non hanno. Che fare allora ?

Le elezioni si svolgeranno in una situazione di netto peggioramento per quanto riguarda la disponibilità delle risorse a disposizione degli enti locali. Le nuove misure adottate dal governo nella finanziaria e le nuove norme applicate al patto di stabilità significano tagli pesanti ai bilanci. Non solo, nel caso in cui il comune o la provincia non rispettino i parametri del patto vanno incontro a penalizzazioni di una durezza tale da limitare la necessaria azione redistributiva. Si tratta perciò di costruire una iniziativa generale che rimetta in discussione il patto di stabilità . Chiediamo un allentamento del patto per garantire disponibilità di risorse per gli enti locali. Gli obiettivi sono quelli detti: lotta al carovita, difesa dei redditi più bassi. Serve per questo la promozione di movimenti che coinvolgano cittadini, amministratori, forze sociali, associazioni. Occorre dare battaglia da subito. Solo con questi obiettivi noi partecipiamo alle alleanze che consentano di conquistare comuni, province, regioni come l’Abruzzo dove si vota fra poco tempo.

Le alleanze, abbiamo capito, ma Rifondazione, alla luce del fallimento della Sinistra –Arcobaleno, di un congresso lacerante, alle prese con divisioni interne di non poco conto, come si presenta agli elettori?

Una cosa alla volta. Per noi, i contenuti sono prioritari. In una prossima intervista affronteremo i problemi che tu poni, proprio partendo dall’Abruzzo dove abbiamo presentato la lista del Prc in una coalizione di centro-sinistra.