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A proposito del documento unitario di Cgil Cisl Uil per il prossimo confronto con Confindustria e Governo
Partiamo dalla dichiarazione di Epifani nel corso del direttivo Cgil conclusosi oggi 8.2.2007 ....
PENSIONI: EPIFANI, SARÀ CONFRONTO DURO
Il confronto che si aprirà tra sindacati e governo su welfare, sviluppo e pubblico impiego, sarà ’duro’ e le organizzazioni dei lavoratori lo dovranno ’affrontare e vivere coma una vera e propria vertenza’. Dunque, ’in ogni caso è bene non illudersi’. Lo ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, al direttivo del sindacato.
07/02/2007 18.36
Parlare di "vertenza" presuppone l’esistenza di una piattaforma. Già .. ma di quale piattaforma parla Epifani ??
Il Documento Unitario delle segreterie nazionali Cgil Cisl Uil non risolve questa questione, anzi. Più che un bozza di discussione sembra un documento di propaganda per affermare la disponibilità (anzi .. la forte volontà) che si apra finalmente quel megatavolo concertativo che le segreterie confederali inseguono da diverso tempo.
Se riduciamo il documento all’osso possiamo ricavare certamente che:
Anche il sindacato confederale ritiene che bisogna partire dai problemi della produttività e dell’efficienza del sistema economico. Nel cappello che sostiene tutto il documento manca un’analisi sulle condizioni del lavoro in Italia, quasi che il metro di misura sindacale debba ormai essere quella razionalità economica tanto cara a padroni ed economisti che fa di obiettivi come il risanamento economico, il sostegno all’interesse di impresa, ecc, le leggi generali da cui far discendere i propri comportamenti.
Che a questi obiettivi vanno piegati gli interessi particolari e che ciò può avvenire solo se c’è reciproco riconoscimento tra le parti nel tenere aperto un tavolo comune, permanente, di tipo concertativo.
Che Cgil Cisl Uil sono disponibili a parlare di tutto, di liberalizzazioni, di riduzione dei vincoli, di pensioni, di flessibilità della prestazione, di modelli contrattuali ma ad alcune condizioni
Capire quali siano poi queste condizioni è difficile se ci si impegna nella lettura del documento.
Certo ci sono affermazioni che prese in quanto tali sono condivisibili (come la necessità di sostenere i redditi da lavoro e le pensioni, di sostenere il sud, di rilanciare il lavoro a tempo indeterminato come perno dell’occupazione ecc), ma che nella loro genericità poco contribuiscono a capire di quale vertenza parli Epifani.
Ad esempio si parla di "superamento dello scalone di Maroni" in materia di età pensionabile. "Superamento" è diversa cosa da "abbrogazione", il che lascia intendere che una certa disponibilità a discutere ci sia, ma non si capisce quale sia il paletto che Cgil Cisl Uil indicano come soglia insuperabile.
Si parla di rifiuto a rivedere i coefficienti di rendimento delle pensioni, anzi si parla anche di aumentare le pensioni in essere e di collegarle al costo della vita, ma non si dice come, in quale misura, con quali meccanismi.
Si parla di tutela del lavoro, ma non si pone il problema della legge 30 se non dietro al generico "superamento"
Si parla di rilancio della contrattazione ma nello stesso tempo si apre all’ipotesi di spostarne il baricentro più verso la contrattazione decentrata, con disponibilità a incentivare le imprese in questo senso con sgravi fiscali.
E si potrebbe continuare.
un po poco per considerare questo documento una piattaforma.
Non è un caso che i padroni non si siano affatto spaventati del documento sindacale, anzi, ne celebrino la concretezza e la positività.
PENSIONI: CONFINDUSTRIA, OK DOCUMENTO UNITARIO
“Il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni è la premessa per aprire il confronto tra governo e parti sociali”, così il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, accoglie positivamente l’iniziativa dei sindacati. Beretta sottolinea però che eventuali misure sulla previdenza non devono andare ad intaccare i già fragili equilibri della finanza pubblica e che il confronto deve essere dunque “realistico”. E individua nelle infrastrutture, nell’abbassamento della pressione fiscale alle imprese e ai lavoratori che ne condividono i rischi e nella stessa riduzione del debito pubblico le tre priorità su cui far convergere eventuali maggiori entrate. Anche perché quella delle pensioni è “solo una tessera del mosaico su crescita e produttività che dovrà essere disegnato alla fine del confronto”.
08/02/2007 13.10
E poi, Epifani parla di una piattaforma come se questa esistesse già. Ma non dovrebbero essere i lavoratori, adesso, a discuterne i contenuti ed a dare al sindacato un mandato vincolante per condurre in porto la vertenza.
I segretari di Cgil Cisl Uil, peccano di presunzione (come spesso accade ultimamente) ritenendo che ogni loro pensata sia legge.
Ma, bontà loro, il documento conclude affermando che ora si aprirà la discussione nei luoghi di lavoro. Già ... ma a che discussione pensano ???
Se quel loro documento deve diventare una piattaforma allora questo va verificato col voto dei lavoratori ai quali va data la possibilità di emendarne i contenuti, di precisarne e quantificarne gli obiettivi, di proporne degli altri.
Ma a quanto pare di emendare non se ne parla.
Proprio oggi, al direttivo nazionale Cgil, Dino Greco (Segretario della Cgil di Brescia) ha proposto che si andasse ad una migliore precisazione degli obiettivi. I lavoratori, giustamente, devono sapere per ottenere cosa si stanno impegnando. Così per sua iniziativa è stato presentato un emendamento che proponeva che si inserisse nel documento, come obiettivo irrinunciabile, che per quanto riguarda i requisiti per l’andata in pensione si fissasse un punto fermo sotto il quale non andare, e cioè 35 anni di contributi con 57 anni di età.
Emendamento bocciato naturalmente ma questo la dice lunga sul come Cgil Cisl Uil intendano aprirsi, nel confronto con i lavoratori, nella costruzione di una piattaforma. Per loro il documento deve rimanere generico e deve rappresentare un mandato in bianco che dia loro la possibilità di muoversi nel mega tavolo concertativo senza quella fastidiosa necessità di dover rendere conto della conduzione e dei risultati del confronto.
Nota di colore. Al direttivo Cgil è successo che l’emendamento di Dino Greco non sia stato sostenuto da Lavoro e Società con la motivazione che quell’emendamento era ancora al di sotto di quanto si sarebbe dovuto chiedere in materia di pensioni. E’ poi successo però che Lavoro e Società, che prima ha votato contro all’emendamento di Dino Greco, ha poi votato a favore del documento di Epifani che chiedeva il sostegno al documento unitario così com’è, senza alcuna modifica. Segnaliamo questo fatto solo per sottolineare come ormai Lavoro e Società, come area programmatica, non esiste più. Ciò che resta (ossia una piccola cordata di funzionari in cerca di accreditamento per il loro futuro) è solo, appunto, una nota di colore.
Alla fine il documento proposto dalla segreteria Cgil al direttivo è stato approvato con voto contrario della rete 28 aprile (che ne contestava la genericità , l’ambiguità, l’assenza di obiettivi chiari e verificabili, l’assenza di un percorso democratico di validazione del documento) e con l’astensione di di Dino Greco, Rinaldini ed altri.
E’ un bell’inizio.
Vedremo se alla fine il documento unitario verrà portato alla discussione tra i lavoratori e vedremo sopratutto se questi verrà data la possibilità di modificarlo e di precisarlo. Ci crediamo poco. Quel che ci aspettiamo ora sarà l’effettuazione di qualche assemblea qua e la da usare più che altro in termini propagandistici a dimostrazione della disponibilità sindacale a sedersi ad un megatavolo concertativo (che è poi l’obiettivo principale).
Molto dipenderà dalle Rsu e dai lavoratori, sia per chiedere che si effettuino le assemblee, sia per fare si che queste diventino luoghi e momenti decisionali, con emendamenti e votazioni.
Cgil Cisl Uil devono sapere che rappresentano i lavoratori (e non se stessi) e che a questi devono chiedere il mandato.
Altrimenti, Cgil Cisl Uil, per conto di chi trattano ???
8.2.2007
Coordinamento RSU