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Peppino Marotto, poeta e sindacalista, ucciso ad Orgosolo(NU)
Publie le domenica 30 dicembre 2007 par Open-PublishingNUORO - Ucciso a colpi di pistola in un agguato in pieno centro di Orgosolo. Peppino Marotto, 82 anni, era un poeta, un fine autore di canzoni popolari, un uomo impegnato nella politica e nel sociale. Gli hanno sparato in pieno giorno: sei colpi di pistola alle spalle. Un delitto inspiegabile o, forse, spiegabile solo con il fatto che Marotto, nella sua attività sociale, potrebbe aver toccato qualche interesse di cui non doveva sapere o che avrebbe potuto mettere in pericolo.
Marotto era noto in tutta la Sardegna. A Orgosolo era una specie di saggio conosciuto da tutti, rispettato anche dai nemici politici. E’ stato freddato intorno alle 10:30, il killer (o i killer) lo ha raggiunto da dietro mentre entrava in edicola, come faceva ogni giorno. L’assassino è fuggito a piedi facendo perdere le tracce nei vicoli del paese. Allo stato non risulta che qualcuno l’abbia visto, anche se la cosa sembra incredibile.
Alla sua età, Marotto era responsabile dello sportello pensionati del patronato Inca della Cgil. Si occupava degli anziani del paese ma è possibile che, attraverso di loro, si sia dato da fare anche per i giovani. In questo ambito potrebbe essere venuto a conoscenza di qualche traffico, per esempio di droga, che rappresenta il problema più grave per i ragazzi di Orgosolo e dintorni.
Marotto ha anche fatto parte del coro a tenores Supramonte di Orgosolo. Tra le sue opere ci sono "Su pianeta ’e Supramonte", 1996, "Testimonianze poetiche in onore di Emilio Lussu", 1983, "Cantones Politicas Sardas", 1978. Ha anche dedicato un canto alla Brigata Sassari al ritorno dalla Prima Guerra Mondiale. La scheda sul sito della casa editrice Condaghes, che ha pubblicato "Su pianeta ’e Supramonte", lo descrive così: "Le sue convinzioni di giustizia sociale e la sua caparbietà barbaricina gli son valse la galera e il confino. Il suo desiderio di comunicare gli ideali di emancipazione e di libertà lo hanno portato a cantare nelle piazze della Sardegna e del mondo. Ancora oggi Peppino Marotto presta il suo impegno nell’azionismo sindacale e per condurre nel suo paese una Camera del Lavoro".
Integrazione:
Ha dedicato poesie e canzoni alla figura di Gramsci, che amava tanto e alle vicende di Pratobello (le lotte intraprese dai contadini contro i militari che cercarono di usurpare la terra ai locali orgosolesi). Si definiva "Comunista".