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Per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e da tutti i fronti di guerra

Publie le domenica 4 marzo 2007 par Open-Publishing

Costruiamo insieme una grande manifestazione nazionale

Per il 17 marzo è stata lanciata a Nairobi dal Forum Sociale Mondiale la
giornata mondiale contro la guerra, nell’anniversario dell’invasione USA
dell’Iraq. In tutto il mondo, milioni di persone chiederanno la fine delle
guerre, a partire da Iraq e Afghanistan, la chiusura delle basi, il disarmo
atomico. In quei giorni, il Parlamento italiano voterà sul rifinanziamento
delle missioni, Afghanistan in primis. Per questo facciamo appello a tutte/i
coloro che condividono il sogno della pace e della giustizia, affinché si
costruisca anche in Italia la giornata mondiale contro la guerra.

Il movimento contro la nuova base USA di Vicenza ha segnato con la
straordinaria manifestazione del 17 febbraio una svolta contro le politiche
belliche del governo, per una nuova stagione di lotte che rompa la complicità
dell’Italia con la guerra permanente. L’imposizione della base USA è una
scelta contraria alla volontà popolare e alla difesa dell’ambiente, ma anche
una strategia di complicità alla guerra, in sintonia con USA e NATO, con il
sostegno alla produzione bellica e l’aumento spropositato delle spese
militari fino alla sciagurata decisione di acquistare dagli USA per 13
miliardi i bombardieri Joint Strike Fighter: una politica che si definisce
multilaterale ma che rimane di guerra, mossa dal desiderio di fare
dell’Italia una piccola-grande potenza, agevolando l’espansione nel mondo dei
propri gruppi economico-militari e finanziari.

E sulla guerra il governo Prodi è crollato al Senato, travolto dalle sue
contraddizioni, a sinistra e a destra. Il Prodi-bis, che è stato rimesso in
piedi con ulteriori contributi da destra, sfida apertamente tutti i movimenti
in campo, da quello NO-Tav, imponendo l’ Alta velocità, a quelli
ambientalisti con i rigassificatori, al movimento no-Vat e pro-Pacs
abbandonando i già moderatissimi DICO; ma soprattutto collide con il
movimento no-war, affermando piena fedeltà a Usa e Nato, e confermando le
missioni belliche e la costruzione della base a Vicenza

Viene meno l’illusione del "governo amico" e nasce per chi ama la pace la
responsabilità di costruire una nuova opposizione sociale alle politiche di
guerra, dando continuità al movimento dopo il 17 febbraio e contestando la
politica estera del Prodi-bis. E il primo obiettivo che abbiamo davanti,
oltre a vincere la lotta contro il Dal Molin, è quello del ritiro delle
truppe dall’Afghanistan, massima forma di complicità con una guerra sotto il
comando della NATO. La lotta contro la base USA di Vicenza è diventata la
lotta di tutti/e: così crediamo debba essere per la lotta contro l’intera
politica di guerra, a partire da chi sul territorio contesta la
militarizzazione crescente.

Vogliamo costruire insieme una grande manifestazione nazionale a Roma come
seconda tappa del percorso iniziato dalla popolazione vicentina, congiungendo
il NO ALLE BASI e il NO ALLE MISSIONI MILITARI, e le lotte sui territori
all’opposizione nazionale e internazionale alla guerra, accompagnandola con
la forte richiesta ai parlamentari di votare contro il decreto e il
rifinanziamento della missione in Afghanistan.

PER IL 17 MARZO A ROMA. PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN
E DAGLI ALTRI FRONTI DI GUERRA. PER LA CHIUSURA DELLE BASI MILITARI USA-NATO,
PER VINCERE LA LOTTA CONTRO LA BASE DAL MOLIN. NO ALLE SPESE MILITARI.
SOSTEGNO ALLA RESISTENZA DELLE POPOLAZIONI IN LOTTA, DA VICENZA AI PAESI
INVASI E OCCUPATI.

Comitato 17 marzo
(2 marzo 2007)