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Per la pace, contro la guerra. Gli israeliani contro la guerra si fanno sentire, anche tra i militari

Publie le mercoledì 9 agosto 2006 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Guerre-Conflitti medio-oriente

di Christian Elia

Ieri, davanti alla base dell’aeronautica Ramat David, la polizia israeliana ha fermato undici pacifisti che stavano manifestando senza autorizzazione. Il gruppo, in totale, era composto da circa 50 persone che accusavano il governo e l’esercito israeliano di "crimini di guerra" commessi in Libano.

La guerra ingiusta. Non si tratta di un gruppo sparuto e isolato. L’avversione per la guerra, in Israele, è in crescita. A Tel Aviv, sabato scorso, un corteo di circa 5mila persone ha attraversato la città chiedendo la fine dei bombardamenti. Contro la guerra in Libano, in questi giorni, si sono tenuti cortei in tutto il mondo. Da Londra a Jakarta, da Casablanca a Bruxelles, fino ad arrivare a Baghdad, dove migliaia di sunniti e di sciiti hanno trovato l’accordo per sfilare insieme, contro l’attacco al Libano, anche se è in corso una guerra in Iraq e se gli stessi che hanno sfilato assieme per le strade della capitale irachena si combattono da mesi.

Ma una manifestazione a Tel Aviv ha un altro sapore, anche perché l’aggressione subita da parte degli Hezbollah ha spinto molta gente a ritenere giusta una reazione per garantire la sicurezza d’Israele. Dai balconi molte persone hanno insultato i passanti, non riuscendo a capire come si potesse chiedere la fine di un’operazione che ha lo scopo di rendere sicura la vita di tutti coloro che vivono nel nord del paese. Ma la manifestazione non era indirizzata a negare il sacrosanto diritto d’Israele a vivere in pace, ma voleva sottolineare come non si raggiunge la pace e la sicurezza bombardando un intero paese e finendo per colpire la popolazione civile. E per questo quella manifestazione ha un grande valore.

Il coraggio di dire no. Come ha un grande valore la scelta di due piloti dell’aviazione militare israeliana che, domenica scorsa, hanno deliberatamente mancato il bersaglio assegnato loro dal comando. Il rischio di colpire civili innocenti e non se la sono sentita di correre il rischio di uccidere uomini, donne e bambini che con questa guerra non c’entrano nulla. Non sono i primi e non saranno gli ultimi. Yonatan Shapiro, uno che se ne intende, essendo stato per anni un ‘top gun’ dell’esercito israeliano ed essendo stato uno dei primi ‘refusenick’, cioè un militare che si è rifiutato di eseguire ordini contrari alla sua morale, ha spiegato che il dissenso tra i piloti militari è in crescita.

Anche qui, come nel caso dei pacifisti, il messaggio è chiaro: nessuno di loro si rifiuta di difendere Israele e tutti sanno che, considerata la storia stessa dello stato ebraico, fare il servizio militare in Israele ha un senso tutto particolare, volto a garantire e tutelare il diritto all’esistenza d’Israele.
Ma il concetto che i refusenick esprimono è quello che darebbero la vita per salvare Israele da un’aggressione esterna, tanto quanto sentono di tradire lo spirito stesso della nazione ebraica prestando servizio nei Territori Occupati palestinesi o bombardando il Libano intero.

Il momento è difficile e voci storiche della società israeliana, da sempre contrarie alla guerra, hanno ritenuto giusta la reazione d’Israele. Il ritiro dal Libano è avvenuto nel 2000 e nessuno aveva il diritto di entrare in territorio israeliano, uccidere 8 soldati e catturarne altri due. Come nessuno ha il diritto di lanciare razzi su civili indifesi. Ma allo stesso tempo, il messaggio che hanno lanciato i manifestanti di Tel Aviv e i piloti militari è che non si risponde a una ingiustizia con un’altra ingiustizia e che non si può punire un popolo intero per colpa di un gruppo di aggressori.

http://www.peacereporter.net/dettag...

Messaggi

  • Lettera aperta all’America di un veterano del Vietnam
    Ibrahim Ebeid

    bush_israel_flag.jpg

    3 agosto 2006

    Cari concittadini americani,

    siamo veramente consapevoli del perché la gente nel mondo non ci ami e non senta rispetto per noi? Abbiamo mai pensato perché la gente nel mondo ci "odi"?

    La maggior parte di noi non ne conosce la ragione, perché ci stanno nutrendo di falsa propaganda, che si è ormai radicata nelle nostre menti, e perché ci hanno costretto a credere che la gente nel mondo invidiasse il nostro stile di vita ed odiasse la nostra democrazia.

    Per conoscere la realtà dobbiamo fare un attimo di pausa e lanciare uno sguardo profondo alle politiche ed alle azioni dei nostri governi. Così facendo, può darsi che scopriamo i fatti e le ragioni per le quali la gente prova avversione nei nostri confronti.

    Per quanto i fatti siano a volte dolorosi, dobbiamo accettarli, allo scopo di sradicare le cause del male e purificare noi stessi.

    Vorrei essere molto franco coi miei concittadini e dir loro alcune delle ragioni per cui la gente ci detesta. Io sono nato in Palestina. Ho sofferto a causa delle politiche inique ed ingiuste degli Stati Uniti. Il prezzo che la mia famiglia ed io abbiamo pagato è stato molto alto e pesante. Quando, nel 1948, fu creato lo stato sionista, perdemmo tutto ciò per cui mio padre aveva lavorato. Centinaia di migliaia di Palestinesi furono espulsi dalla loro terra e divennero rifugiati. Furono costretti a sopportare il freddo intenso dell’inverno sotto gli alberi, gli unici fortunati trovarono riparo in tende di tela di canapa donate dall’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Assistenza ed il Lavoro. Quei luoghi, in seguito, furono convertiti in accampamenti provvisori, finché non fosse stato fattibile per i rifugiati tornare alle proprie case. I rifugiati ed i loro discendenti stanno ancora aspettando.

    Il Sig. Harry Truman ignorò quella tragedia umana e fu assai rapido nel riconoscere [lo Stato di] "Israele", 11 minuti dopo il suo annuncio. Da allora, ed ancora oggi, gli Stati Uniti hanno fatto fluire miliardi di dollari ed inviato le armi più sofisticate dell’arsenale USA per aiutare i sionisti a coronare ai loro sogni: uccidere altri arabi ed accaparrare altre terre per i coloni sionisti. Conformemente ai leader sionisti, i Palestinesi sono considerati subumani, o come scarafaggi, e devono essere schiacciati. "I Palestinesi dovrebbero essere spiaccicati come cavallette... le teste fracassate contro i massi e i muri" così il Primo Ministro israeliano Yitzhak Shamir, in un discorso ai coloni ebrei riportato dal New York Times il 1° aprile 1988. " [I Palestinesi sono] bestie che camminano su due zampe" dichiarò Menachim Begin in un discorso al Knesset israeliano, citato in Amnon Kapeliouk, "Begin e le Bestie" New Statesman, 25 giugno 1982.

    Ed ancora, noi americani, che pretendiamo essere il popolo più libero del mondo, che crede nella libertà e nella democrazia, stiamo sostenendo una tal entità razzista, costruita su terra usurpata, i cui leader sono pieni di odio e stanno commettendo genocidi contro i popoli palestinese e libanese!

    Noi americani veniamo derubati dall’amministrazione, similmente sia essa Repubblicana o Democratica. Stanno utilizzando i soldi dei contribuenti per aiutare "Israele" a lanciare continue guerre per uccidere migliaia di persone e distruggere nazioni intere col "nostro" appoggio incondizionato. La Palestina è stata completamente usurpata e la sua gente sradicata, il Libano viene attaccato e morte e distruzione si stanno diffondendo per tutto il paese. Ci aspettiamo che la gente abbia fiducia in noi?

    Il nostro presidente, il Sig. George W. Bush, è divenuto la voce più canora del sionismo nel mondo. Lui non si preoccupa della pace nel mondo. Lui sta incoraggiando gli "israeliani" a commettere ulteriori crimini e massacri contro i Palestinesi e sta inviando armi ancora più distruttive ai sionisti per uccidere altri Palestinesi e Libanesi. Entrambi i loro paesi vengono distrutti e mandati in rovina. Entrambi i paesi sono assediati e bloccati e si stanno ammazzando bambini arabi senza provare alcun senso di colpa. Ed ancora noi definiamo l’America mediatrice di Pace e Giustizia?

    Il 18 aprile 1996 i sionisti attaccarono Cana, in Libano, ed uccisero 110 donne e bambini che si erano rifugiati nell’edificio delle Nazioni Unite. L’orrendo crimine è stato ripetuto nuovamente il 30 luglio 2006, quando gli stessi criminali sionisti hanno attaccato un edificio a Cana ed ucciso più di 60 civili innocenti che vi si erano rifugiati per evitare la bestialità del nemico. Fra i morti vi sono circa 40 bambini, se non di più. Sono stati uccisi con bombe di fabbricazione americana che il presidente Bush ha donato ai perpetratori. Uccidere persone innocenti, ed in particolar modo i bambini, fa sì che la gente in tutto il mondo odi e disprezzi gli americani.

    Dal 1991 incessantemente abbiamo continuato a scatenare una guerra selvaggia contro il popolo della Culla della Civiltà. Il 13 febbraio 1991 le nostre bombe intelligenti a guida laser distrussero il rifugio di Al-Ameriyah ammazzando oltre 400 civili iracheni, soprattutto donne e bambini.

    Un numero sempre maggiore di persone è assassinato dagli occupanti statunitensi e dalle milizie settarie del governo settario che noi abbiamo creato in Iraq. La gente viene sepolta in fosse comuni che noi stessi stiamo fabbricando e di cui stiamo incolpando la Resistenza irachena.

    Gli USA hanno massacrato più di 200.000 Iracheni durante l’invasione illegale del marzo 2003 ed a migliaia nel seguito. Ora, la media è approssimativamente di 100 assassinati al giorno.

    Il nostro cieco disprezzo verso tutto ciò che non è americano ha provocato la morte di più di due milioni d’Iracheni durante la prima Guerra del Golfo e durante l’embargo genocida e le "no-fly zones", che abbiamo imposto all’Iraq. La maggior parte dei morti erano bambini e la nostra rappresentante alle Nazioni Unite, la Sig.ra Madeleine Albright, tollerando l’uccisione dei bimbi iracheni disse: "E’ il prezzo che vale la pena pagare". Venne poi ricompensata con il portafoglio di Segretario di Stato. E voi vi aspettate che siamo riveriti ed amati dai popoli del mondo?

    Stiamo inviando migliaia di truppe in terre straniere, in Afghanistan ed in Iraq, ad uccidere persone innocenti e a costringerle ad accettare la nostra "democrazia" esportata. Questa sorta di democrazia sta causando miseria a molte famiglie in Iraq ed alle famiglie dei nostri militari, che muoiono invano per soddisfare l’ego del Presidente George W. Bush, Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Condoleezza Rice e dei sionisti "alleati" di Washington.

    Il Sig. Bush spedì due volte Condoleezza in "Israele" a portare appoggio e rassicurazioni ai sionisti, che commettessero pure atrocità ed operassero distruzioni in Libano, ed il risultato fu enorme e devastante. Stanno macellando i bambini con le nostre bombe e voi vi aspettate che gli Arabi ed il resto del Mondo Musulmano ci ami e sia a favore della nostra democrazia che, in realtà, significa la loro distruzione?

    L’attacco a Cana, ed il massacro dei bambini libanesi e delle loro mamme, ebbe luogo mentre Condoleezza Rice, il nostro Segretario di Stato, si stava incontrando con Ehud Olmert, il Primo Ministro israeliano. Ciò indica chiaramente che l’attacco ebbe luogo sotto gli occhi e con la benedizione degli Stati Uniti. Il leader sionista Ehud Olmert richiese l’approvazione USA ed ulteriore tempo per continuare la guerra contro il Libano ed il suo popolo. Ciò che sta succedendo in Libano e Palestina, a Cana e Gaza è veramente un massacro, un crimine contro umanità, un crimine d’odio, ed un crimine razzista contro dei popoli per il solo fatto che sono arabi o musulmani. Gli Stati Uniti sono responsabili per tali crimini, perché dietro uno "Stato" di tal genere, dietro a "Israele" vi sono tutte le risorse ed il potere che il nostro Presidente e la sua amministrazione stanno mettendo a disposizione. Le tasse, i nostri soldi vengono impiegati per commettere crimini di guerra invece di essere spesi per la pace o a casa nostra, per l’educazione, la medicina, la ricerca, per costruire case per i senzatetto ed i poveri, per creare nuovi posti di lavoro, ecc.

    Noi mandiamo i nostri giovani ad uccidere, stuprare, commettere atrocità ed a morire in guerre fatte negli interessi dell’America ricca delle multinazionali e soprattutto in favore d’"Israele", che ci sta tenendo in ostaggio.

    Siamo responsabili per gli atti del nostro governo?

    Sì, noi siamo responsabili, perché noi permettiamo a persone di tal fatta di rimanere al potere; noi li abbiamo eletti ed ora stiamo pagando il prezzo. I popoli del mondo ci odiano. I nostri giovani, ragazzi e ragazze, vengono uccisi, e noi ci stiamo creando altri nemici. Non abbiamo abbastanza lavoro; i nostri anziani non possono permettersi di comprare medicine; paghiamo la benzina a caro prezzo; e paghiamo tasse gravose per sostenere i costi delle guerre perpetrate dal nostro governo e dai nostri alleati sionisti. Noi diventiamo i macellai del mondo anziché i fautori della pace.

    Dovremmo smettere di sostenere "Israele" con armi di distruzione.

    Dovremmo smettere di sprecare i nostri miliardi per la macchina da guerra israeliana.

    Dovremmo fermare tutte le guerre che stiamo lanciando per il mondo, specialmente in Afghanistan e Iraq.

    Dovremmo costruire ponti di fratellanza e di amicizia fra le nazioni.

    Dovremmo trattare tutte le nazioni con uguale rispetto.

    Dovremmo stare sempre dalla parte della giustizia.

    Dovremmo ritirare le nostre truppe da tutto il mondo e riportarle a casa vive.

    La nostra politica estera scaturisce dal nostro interesse a costruire pace e democrazia nel mondo?

    La risposta a questa domanda è un no assoluto. La nostra politica estera è stata ed è ostaggio degli interessi della minoranza: dell’America delle grandi compagnie, dei ricchi che vogliono diventare sempre più ricchi a costo di scatenare guerre per rapinare altre nazioni. E chi paga il prezzo per queste fameliche ambizioni? La risposta è: i poveri, i giovani americani. Sono gli unici costretti ad andare in guerra a versare il loro sangue ed il sangue di altri per il petrolio e per "Israele". A proposito della prima Guerra del Golfo: l’allora ambasciatore statunitense a Tel Aviv, il Sig. Martin Indyk, una volta affermò che si faceva per "il petrolio e Israele". Effettivamente fu così ed ora la maggior parte degli americani lo sa.

    La politica estera americana è sempre stata ed ancora è scellerata, specie quando è rivolta agli arabi e musulmani. Gli USA non permettono mai che al Consiglio di Sicurezza dell’ONU passi alcuna risoluzione di condanna contro lo stato d’"Israele" per i crimini di guerra e le atrocità che commette, perché "Israele" secondo le amministrazioni che si sono susseguite, è il nostro alleato più fedele.

    Queste sono alcune delle ragioni per le quali la gente ci odia. E’ ora di mettere l’America sulla retta via. E’ ora di congiungersi al genere umano ed esser parte di un Mondo pacifico e civilizzato.

    Rispettosamente,

    distinti saluti

    Ibrahim Ebeid
    cittadino USA e veterano dell’epoca del Vietnam

    Traduzione di Adelina Bottero

    Articolo in inglese: http://www.uruknet.info/?p=25401

    :: Articolo n. s6075 postato il 08-aug-2006 15:15 ECT

    :: L’indirizzo di questa pagina è : www.uruknet.info?p=s6075

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