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Per la prima volta andrò a votare e non troverò il mio simbolo

Publie le martedì 12 febbraio 2008 par Open-Publishing

di Sirio Zolea *

Caro segretario,
sono un militante dei Giovani Comunisti di quasi 18 anni e come molti ragazzi della mia età non vedo l’ora di arrivare a quella data anche per esprimere in pieno la mia militanza politica, una scelta di campo maturata con convinzione.
Per la prima volta andrò a votare e non troverò il mio simbolo (la falce e il martello), anzi a dirla tutta rischio di non trovare più neanche il mio partito.

Non posso infatti non vedere nella scomparsa nel nostro simbolo elettorale del simbolo dei lavoratori, delle lotte operaie che hanno sempre costituito e devono costituire il centro dell’attività politica dei comunisti, il preludio alla scomparsa di una sinistra comunista in Italia, per sciogliersi in un nuovo soggetto genericamente di sinistra senza la connotazione di un partito di classe.

Constato che all’interno del simbolo elettorale unitario saranno presenti quelli dei Verdi e di Sinistra Democratica, ma non il nostro, anche se i comunisti costituiscono la stragrande maggioranza dei futuri elettori del nuovo soggetto: essi, me compreso, non potranno non provare forti perplessità al momento del voto.

Come possiamo infatti chiedere a tanti compagni di votare praticamente alla cieca? Quanto possono valere le rassicurazioni sul mantenimento dell’autonomia politica e organizzativa del partito, quando esso neanche si presenta più con un suo simbolo alle elezioni?

Rischiamo a mio giudizio di allargare ulteriormanete la divaricazione che già si è venuta a creare fra gli organi dirigenti ed il corpo militante del partito, fra questo e l’insieme dei simpatizzanti che ci danno il loro voto e ancora di accrescere la scissione dalle masse popolari di cui invece il nostro partito deve rimanere espressione politica.

* militante GC Roma