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La Statistica
Puntuali come le scadenze delle cambiali ci sono propinate le rilevazioni del gradimento di Mister Sorriso e del Governo che presiede tra i cittadini del Bel Paese.
Valori numerici che facciamo fatica a collocare se non nell’ambito del suo orticello e dubitiamo della bontà delle statistiche relative, riferite a percentuali di consenso così sostanziose; nonostante le verità sotto gli occhi di tutti.
Il “campione” di osservazione deve essere rappresentativo per numero e qualità di intervistati e siamo, quindi, perplessi di fronte a consensi quasi bulgari con tutto lo sfascio politico, morale, finanziario, economico, etico, ecc… che ci consegnano le cronache politiche e/o rosa - ma con risvolti pubblici queste ultime - dell’ ”utilizzatore finale”.
Se corrispondesse a verità quanto consegnato alle cronache ci sarebbe veramente da preoccuparsi perché saremmo irrimediabilmente irrecuperabili, se non come sudditi del Sultano. Riteniamo, perché abbiamo fiducia nel popolo italiano, che le cose stiano diversamente e che l’informazione di regime non la può dare a bere alle persone che utilizzano il cervello per suscitare osanna ancor più totalitari.
Trilussa aveva già previsto tutto, già ad inizio dello scorso secolo:
“ La Statistica
Sai ched’è la statistica? E’ ‘na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre uguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno;
e, se nun entra ne le spese tue
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.