Home > Perche’ disarmare l’Iran e non l’Italia?
Disarmare l’Iran. E le basi americane in Italia?
Perché l’Iran deve essere disarmato e l’Italia deve essere piena di bombe atomiche americane?
Un rapporto del National Resource Defence Council di Washington ha rivelato che nelle basi americane europee ci sono 480 bombe atomiche. 480 sono i missili atomici “pronti per l’uso”, e altrettanti giacciono “in riserva” pronti per essere “armati” in caso di necessità”.In Italia ce ne sono 90 nelle basi di Ghedi e Aviano! Il numero delle testate atomiche americane in Italia e in Europa è superiore all’intero arsenale nucleare cinese! Un terzo è destinato per gestione e manutenzione alle Areonautiche Militari dei paesi ospitanti, che, come l’Italia, non dispongono di tecnologia militare nucleare propria, ma anzi ripudiano esplicitamente nella loro legislazione l’uso di qualsiasi tipo di tecnologia nucleare. In realtà il controllo è americano e passerebbe in mani italiane solo in caso di conflitto. E’ così che si possono aggirare le leggi italiane e gli accordi di non proliferazione in materia di armi non convenzionali. Nel poligono militare dell’aeronautica militare italiana di Capo Frasca in Sardegna, si addestrano top gun Nato in grado di armare i propri aerei con queste armi atomiche.
Hans Kristensen, esperto e studioso di armi non convenzionali, con l’aiuto del Freedom of Information Act (la legge degli Stati Uniti che concede la possibilità di desecretare documenti concernenti la sicurezza nazionale e internazionale) parla del pericolo di queste testate nucleari per le popolazioni, in quanto le testate sono in condizioni di massima insicurezza e a poche centinaia di metri dalle recinzioni e basterebbe un attacco mirato o anche un fulmine per farle saltare. Ora: il tempo minimo richiesto dal lancio è talmente lungo che, in pratica, sarebbe più conveniente per gli Usa e la NATO far decollare gli aerei già “armati” dalle basi nordamericane. Se stanno a casa nostra è per motivi di occupazione politica. In Europa ci sono già migliaia di testate atomiche francesi e britanniche. Perché queste? Un tempo c’era la minaccia russa, ma ora? I rappresentanti russi non mancano mai di sottolineare come il loro paese si sia attenuto scrupolosamente ai numerosi trattati di non-proliferazione atomica e ai relativi programmi di disarmo. E tuttavia, da una parte la NATO e gli Usa chiedono ad altri paesi di attenersi ai trattati di non proliferazione nucleare, dall’altro rifiutano di smantellare le proprie basi in Europa. Il risultato è che il mondo intero fa una corsa al riarmo e che l’Europa prospetta di una forza militare europea.
Per le basi di Ghedi e Aviano, che il nostro governo accetta in base a trattati segreti, ci sono aspetti gravissimi di legalità e di trasparenza che investono il rapporto di fiducia tra governi e cittadini. Il Parlamento è stato informato di questi accordi? Quali governi italiani li hanno sottoscritti? Visto che da noi il nucleare proibito perfino a fini civili, come si giustificano accordi segreti? E chi nel nostro paese ne è a conoscenza? Come si può giustificare ai cittadini che ci sono accordi segreti che hanno messo accanto alle loro case delle bombe atomiche? Che da un momento all’altro potrebbero essere lanciate contro paesi che gli Stati uniti hanno deciso di attaccare o potrebbero essere il loro bersaglio? Inoltre, un trattato segreto di un governo italiano con gli Stati uniti è una palese violazione dei trattati di non proliferazione firmati dall’Italia. Se poi un paese attaccasse queste basi, saremmo obbligati di dare aiuto militare agli Americani.
Questi accordi segreti sarebbero in realtà il cemento che tiene insieme l’Alleanza Atlantica, legando un patto segreto all’America vari governi.
Nel 2001 Atene chiese e ottenne la rimozione delle armi atomiche presenti sul suo territorio senza alcun danno. La questione è solo politica. Perché non dovremmo farlo anche noi? Forse perché ci sono dei politici che vogliono la protezione americana per loro stessi?
redazione@reporterassociati.org




