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Perché siamo favorevoli ai matrimoni tra cattolici

Publie le venerdì 22 luglio 2005 par Open-Publishing

Siamo completamente favorevoli al ma­trimonio tra cattolici.

Ci pare un’ingiustizia e un errore cercare di impedirlo. Il cattolicesimo non è una ma­lattia. I cattolici, nonostante a molti non piac­ciano o possano sembrare strani, sono per­sone normali e devono possedere gli stessi di­ritti della maggioranza, come fossero - per esempio - gli informatici o gli omosessuali. Siamo coscienti che molti comportamenti e aspetti del carattere delle persone cattoli­che - come la loro attitudine a patologicizzare il sesso - pos­sono sembrarci strani. Sappia­mo che inoltre a volte potreb­bero emergere questioni di sa­nità pubblica, come il loro pe­ricoloso e deliberato rifiuto dei preservativi. Sappiamo anche che molti dei loro costumi, co­me l’esibizione pubblica di im­magini di torturati, può dare fastidio a molti.

Però questo, oltre che essere più un’im­magine mediatica che una realtà, non è una buona ragione per impedire l’esercizio del matrimonio.

Alcuni potrebbero argomentare che un matrimonio tra cattolici non è un vero matri­monio, perché per loro si tratta di un rito e di un precetto religioso assunto davanti a Dio, anziché di una unione tra due persone.

Inoltre, dato che i figli nati fuori dal ma­trimonio sono pesantemente condannati dal­la Chiesa, qualcuno potrebbe considerare che permettere ai cattolici di sposarsi incremen­terà il numero di matrimoni per via «di quel­lo che la gente mormora» o per la semplice ricerca di sesso (proibito dalla loro religione fuori dal matrimonio), andando così ad au­mentare i casi di violenza familiare e famiglie problematiche.

D’altra parte bisogna ricordare che questo non riguarda solo le famiglie cattoliche e che dato che non possiamo metterci nella testa degli altri - non possiamo giudicare le loro motivazioni.
Infine, dire che non si dovrebbe chiamar­lo matrimonio, ma in un’altra maniera, non è che una forma, invero un po’ meschina, di sviare il problema su questioni semantiche, del tutto fuori luogo. Anche se tra cattolici un matrimonio è un matrimonio e una famiglia è una famiglia!

E con questa allusione al­la famiglia, passiamo all’altro tema incandescente, che spe­riamo non sia troppo radicale: siamo anche favorevoli a che i cattolici adottino bambini.

Qualcuno si potrà scanda­lizzare. E probabile che si risponda con un’affermazione del tipo «cattolici che adottano bambini?? I bambini potrebbero diventare a loro volta cattolici». A fronte di queste critiche, possiamo rispon­dere che è ben vero che i bambini figli di cattolici hanno molte chances di diventare a loro volta cattolici (a differenza degli omosessuali o degli informatici), ma abbiamo già detto che i cattolici sono gente come tutti gli altri.

Nonostante le opinioni di qualcuno e alcuni indizi, non ci sono tuttavia prove che dimostrino che i genitori cattolici siano meno preparati di altri a educare dei figli, né che l’ambiente religiosamente orientato di una casa cattolica abbia un’influenza negativa sul bambino. Inoltre i tribunali per i minori esprimono pareri sulle singole situazioni, ed è precisamente il loro compi­to determinare l’idoneità dei possibili geni­tori adottivi. In definitiva, nonostante le opi­nioni di alcuni settori, crediamo che biso­gnerebbe permettere anche ai cattolici di sposarsi e adottare dei bambini.

Testo che circola in Spagna, tradotto e inviato dal lettore Stefano Zoletto

sta circolando in Spagna, è molto spiritoso
Pubblicato su IL DIARIO del 7/luglio/2005