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Pestaggio Khouma: SILENZIO COMPLICE DEL COMUNE DI MILANO, SERVE UNA POLITICA ANTIDISCRIMINAZIONE
Publie le venerdì 26 maggio 2006 par Open-PublishingDichiarazione di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del Prc
“Mentre a livello nazionale non accenna a placarsi il fuoco di fila
scatenato dalla destra contro il neo-ministro Ferrero, reo di aver
semplicemente annunciato la necessità di regolarizzare i lavoratori
immigrati rimasti esclusi dall’ultima caotica sanatoria del governo
Berlusconi, a Milano la campagna elettorale sembra dedicare ben poca
attenzione al tema dell’immigrazione e del razzismo.
E così succede che la notizia -riportata oggi da alcuni importanti
quotidiani- del pestaggio di un cittadino italiano di origine senegalese,
Pap Khouma, ad opera di alcuni controllori dell’Atm, non abbia provocato
nemmeno una dichiarazione da parte della solitamente prolissa compagine di
centrodestra.
A noi pare che ci sia qualcosa di inquietante e colpevole in questo
assordante silenzio. Il pestaggio di Khouma non è un fatto eccezionale, ma
rappresenta purtroppo la punta di un iceberg, visto che ogni giorno a Milano
si consuma ormai una miriade di piccole e grandi discriminazioni a sfondo
xenofobo, se non razzista.
Basta essere riconoscibile come cittadino straniero per subire un surplus di
controlli in metropolitana o sul tram, magari con quelle maniere un po’
spicce che farebbero giustamente imbestialire ogni milanese doc. Ma
meccanismi simili, di disparità di trattamento, si riproducono regolarmente
anche negli uffici pubblici, nell’accesso ai servizi o nella ricerca di un’
abitazione.
In questi lunghi anni di governo di centrodestra della città, mai l’
amministrazione si è preoccupata di monitorare la situazione, né di agire
sul terreno della formazione dei funzionari pubblici. Anzi, gli unici
messaggi lanciati andavano in direzione opposta, fomentando un’immagine dell
’immigrato come un mero problema di ordine pubblico o peggio.
Ecco perché questo silenzio puzza di ipocrisia e perché lo riteniamo
inaccettabile e irresponsabile. A Milano, dove vivono ormai quasi 200mila
cittadini immigrati, serve una politica accogliente e includente, prima che
i danni accumulati diventino irreversibili. E questo significa anzitutto non
coprire con un complice silenzio gli atti di intolleranza e di xenofobia e
avviare finalmente una politica attiva antidiscriminazione, mediante la
formazione dei funzionari pubblici e con un monitoraggio permanente della
situazione sul territorio”.
Milano, 25 maggio 2006