Home > Petizione contro il TSO
Si tratta di una violazione dei diritti di minoranze deboli: immigrati, zingari, poveri e senzatetto, liberi pensatori, omosessuali, persone ipersensibili. E’ importante firmare la petizione ( http://www.petitiononline.com/everyTSO/petition.html), ma anche diffondere questo testo presso amici, parenti, conoscenti, media, siti internet, forum. Bisogna fermare questa pratica violenta e lesiva della libertà individuale; prima o poi la "condanna" al TSO potrebbe capitare a ognuno di noi o a chi ci è caro.
Petizione al Governo Italiano, Parlamento Italiano, Ministero della Sanità, Commissione Europea. Contro il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO): http://www.petitiononline.com/everyTSO/petition.html
Il Gruppo EveryOne, nell’àmbito delle sue campagne e delle sue azioni a tutela dei Diritti Umani, chiama a raccolta tutte le persone non ancora accecate dalla cultura del pregiudizio, dell’odio, dell’ostilità nei confronti di chi è debole e diverso, affinché diano il via a un movimento di opinione che si opponga alle nuove persecuzioni istituzionalizzate (si dia un’occhiata ai portali www.annesdoor.com e www.everyonegroup.com. Una delle forme più gravi di violazione dei Diritti Umani è sicuramente il Trattamento Sanitario Obbligatorio, che ricorda da vicino i ricoveri e le terapie coatte applicate dai nazisti nei confronti di chi l’autorità ritenesse "asociale". Firmiamo la Petizione contro il TSO e diffondiamone il testo presso amici, conoscenti, siti internet, media.
Il Progetto-obiettivo 1994/96 in applicazione del II comma della legge 180 (Legge Basaglia) prevede :Il T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio)
che è un provvedimento emanato dal Sindaco che dispone che una persona sia sottoposta a cure psichiatriche contro la sua volontà, normalmente attraverso il ricovero presso i reparti di psichiatria degli ospedali generali (SPDC - Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura).
In alcune zone del nostro paese è uso consolidato attuare il TSO, oltre che nei reparti psichiatrici, anche presso il domicilio della persona. Ma in linea generale e nella stragrande maggioranza dei casi, il provvedimento di TSO si risolve nell’accompagnamento coatto, tramite i vigili urbani, presso i reparti psichiatrici
La legge regola due istituti di coercizione: l’A.S.O. (accertamento sanitario obbligatorio) e il T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio).
Il Sindaco può emanare l’ordinanza di TSO nei confronti di un libero cittadino solo in presenza di due certificazioni mediche che attestino che: 1. la persona si trova in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici; 2. gli interventi proposti vengono rifiutati; 3. non è possibile adottare tempestive misure extraospedaliere.
Le tre condizioni di cui sopra devono essere presenti contemporaneamente e devono essere certificate da un primo medico (che può essere il medico di famiglia, ma anche un qualsiasi esercente la professione medica) e convalidate da un secondo medico che deve appartenere alla struttura pubblica. La legge non prevede che i due medici debbano essere psichiatri.
Il ricovero avviene esclusivamente presso il SPDC ( Servizio psichiatrico di diagnosi e cura ospedaliero) competente per territorio. In eventuale mancanza di posti letto nel SPDC competente è data facoltà di espletare il ricovero presso il SPDC più vicino.
Quindi,come vediamo, la legge 180 che ha abolito i manicomi, in realtà prevede uno strumento coercitivo altrettanto grave, dato che il Trattamento obbligatorio viene posto in essere principalmente quando il soggetto si rifiuta, non vuole essere trasportato presso il SPCD.
Il T.S.O. è un sequestro di persona legalizzato che impone a chi lo subisce un bombardamento di farmaci deleteri per il fisico e per la psiche, in non pochi casi somministrati a persone legate al letto di contenzione e persino l’elettroshock! Al punto che Thomas Szasz lo definisce un crimine contro l’umanità.
In Italia, nazione in cui il Tso rappresenta un uso consolidato, è tristemente famosa la vicenda del Sign. Giuseppe Casu , un venditore ambulante che Giovedì 15 Giugno 2006 in piazza IV Novembre a Quartu (Cagliari) viene caricato, ammanettato alla barella e portato via per un ricovero coatto in psichiatria (voluto dall’amministrazione di Quartu) dopo essere stato precedentemente sbattuto a terra ed immobilizzato
Il ricovero coatto viene giustificato da uno stato di agitazione psicomotoria: il signor Casu dava in escandescenze (ma chi non si sarebbe agitato a seguito di un aggressione come quella subita da lui e del tentativo di essere trasportati coattivamente in un centro di cura mentale?)
Legato mani e piedi a un letto e imbottito di psicofarmaci, rimarrà in questo stato, ininterrottamente per sette giorni, fino alla sua morte, avvenuta il 22 giugno per "tromboembolia-venosa".
"Sgombero Forzato: se ne va anche l’ultimo ambulante" titola l’Unione Sarda il giorno seguente. È falso, Giuseppe Casu non è l’ultimo ambulante, ma è stato colpito in maniera esemplare per ottenere il risultato di sgomberare la piazza dagli abusivi!
Il comitato sorto per chiedere verità nella vicenda del Signor Casu è riuscito ad ottenere l’apertura di una inchiesta che però si è risolta con un nulla di fatto!
E’ in atto una pesante offensiva, che possiamo ben definire guerra, condotta in nome della legalità contro: immigrati, drogati, ambulanti, lavavetri, rom e contro tutti coloro che non vogliono rimanere imbrigliati nelle reti di un potere sempre più oppressivo e totalizzante, in cui la psichiatria svolge un ruolo più che attivo,riuscendo a reintrodurre le carcerazioni arbitrarie proprio come avveniv a nel nazional-socialismo, tempo in cui i medici arrestavano e conducevano i socialmente indesiderati nei campi di concentramento o nelle cliniche della morte per i programmi di cura e sterminio. Si ricorda infine che sabato 13 Ottobre 2007, in P.zza Verdi, a Bologna, cinque ragazzi del "Fuoriluogo" sono stati portati in questura dopo essersi opposti al tentativo di portare via una ragazza per somministrarle il TSO.
Si può firmare la petizione al seguente link: http://www.petitiononline.com/everyTSO/petition.html
Per il Gruppo EveryOne, laura Todisco, Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau
Per informazioni, scrivere a info@everyonegroup.com