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"Petizione elettronica contro il progetto di direttiva Bolkenstein"
Publie le lunedì 31 gennaio 2005 par Open-PublishingA seguito dell’iniziativa dell’ex commissario europeo Frits Bolkenstein (liberale olandese), è attualmente in discussione un progetto di direttiva (legge europea) sulla libera circolazione dei servizi in seno all’Unione Europea. Tale direttiva europea, se sarà adottata, avrà come conseguenza che tutti i servizi forniti dai 25 stati membri dell’Unione europea saranno considerati come prodotti economici ordinari.
Di conseguenza, settori essenziali, quali la cultura, l’istruzione, le cure sanitarie e tutti i servizi relativi ai sistemi nazionali di protezione sociale potranno essere soggetti alle stesse forme di concorrenza economica delle merci. Un tale cambiamento implica inevitabilmente un deterioramento dei sistemi legali legati alle pensioni, all’assistenza sociale o alla copertura delle cure sanitarie a vantaggio dei sistemi privati.
Significa altresì la deregolamentazione dei nostri sistemi educativi e la fine di tutte le forme di diversità culturale. Inoltre, l’applicazione di questa direttiva com-porterà la rimessa in discussione dei diritti dei lavoratori, così come sono garantiti dalle leggi nazionali dei paesi dell’Unione europea. Dal marzo scorso, alcuni partiti politici e diverse istanze nazionali ed europee (associazioni, sindacati e così via)hanno suonato il campanello di allarme, chiedendo la mobilitazione delle forze progressiste per lottare contro questo progetto di direttiva sinonimo di regressione sociale.
Nonostante le proteste, una larga maggioranza degli Stati membri sembra essere favorevole all’adozione rapida di questo progetto di direttiva. Si tratta di una decisione per la quale l’umanità non è stata interpellata e nessun governo, e con maggior ragione nessun partito politico, può impedire da solo l’adozione di questa direttiva. Solo una forte mobilitazione della società civile in seno all’Unione europea potrà quindi impedire un tale cambiamento.Occorre agire in fretta.
Vi invitiamo a dire chiaramente NO a un’Europa della regressione sociale firmando la petizione elettronica che trove-rete nel sito www.stopbolkestein.org e a far circolare il presente messaggio."
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un esempio reale della portata della direttiva Bolkenstein?
La direttiva prevede il “principio del paese d’origine, che stabilisce come un prestatore di servizi sia esclusivamente sottoposto alla legge del paese dove ha sede legale e non più alla legge del paese dove fornisce il servizio.
Si tratta di un incitamento legale a spostare le sedi delle imprese verso i paesi a più debole protezione sociale e del lavoro per poter approfittare delle legislazioni da “stato minimo” ivi esistenti."
Un’IT Telecom con sede in Polonia e una Telecom Italia con sede legale in Grecia? Se verrà approvata la direttiva in questione, per quanto la cosa possa far sorridere, sarà possibile.
Insomma, dopo l’approvazione definitiva della direttiva, prevista per i primi mesi del 2005, le legislazioni nazionali saranno subalterne alla direttiva stessa (che sarà vincolante per tutti gli stati membri della CEE) e dovranno adeguarsi entro 5 anni. Nei primi mesi del 2005 si prevede la votazione per l’approvazione finale. Entro il 2010 l’armonizzazione delle legislazioni di tutti i paesi membri.
"Si realizzerà così un vero e proprio “dumping” sociale verso le legislazioni dei paesi a più alta protezione sociale e del lavoro, affinché riducano, in nome della competitività, i propri standard di garanzie.
Il valore del contratto di lavoro e le possibilità d’intervento delle organizzazioni sindacali saranno drasticamente ridotte e si precarizzerà totalmente la prestazione di lavoro, anche attraverso le nuove norme sul distacco dei lavoratori. Senza considerare il pericolo di un incremento del mercato del lavoro gestito dalle organizzazioni criminali."




