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Piazza Fontana, l’accusa chiede di confermare le assoluzioni

Publie le venerdì 29 aprile 2005 par Open-Publishing

di red.

Dopo undici processi, per la quarta volta arriva in Cassazione il procedimento per la strage, che causò 17 morti e 85 feriti il 12 dicembre 1969. Presenti gli avvocati di parte civile e quelli di tre assolti in appello della condanna all’ergastolo: Delfo Zorzi, latitante in Giappone, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni. Presenti anche i difensori di Stefano Tringali, condannato ad un anno di reclusione per depistaggio nelle indagini sulla strage. La pubblica accusa ha chiesto la conferma delle tre assoluzioni e l’annullamento della condanna di Tringali.

Nella sua requisitoria il sostituto Procuratore generale della Cassazione, Enrico Delehaye, ha chiesto la conferma delle assoluzioni emesse in appello per i tre imputati della strage di Piazza Fontana. In particolare, il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, ha chiesto il rigetto del ricorso presentato dalla Procura di Milano e dalle parti civili contro il verdetto con il quale la Corte di assise di appello di Milano - il 12 marzo 2004 - aveva annullato le condanne all’ergastolo per i tre neofascisti accusati della strage.

In primo grado Zorzi, Maggi e Rognoni erano stati condannati all’ergastolo. Il Pg della Suprema Corte ha, tra l’altro, detto che «mi è piaciuta di più la sentenza di primo grado ma questo non vuol dire che la sentenza di appello sia illogica perché è esaustiva». Delehaye quando il presidente della seconda sezione penale, Francesco Morelli, gli ha dato la parola per la requisitoria, aveva chiesto una interruzione per la «commozione» provata nell’affrontare questo processo che segnò l’inizio del suo ingresso in magistratura.

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