Home > Piazza Navona. Nitto Palma:"E’ stata la destra a iniziare"

Piazza Navona. Nitto Palma:"E’ stata la destra a iniziare"

Publie le venerdì 7 novembre 2008 par Open-Publishing

Piazza Navona. Nitto Palma:"E’ stata la destra a iniziare"

di Matteo Alvisi

ROMA - Le immagini parlano da sole. E così non ci sono più libere interpretazioni sugli episodi del 29 ottobre scorso avvenuti in piazza Navona , che è stata per alcuni minuti il teatro di accesi scontri tra il Blocco Studentesco di estrema destra e gli studenti che manifestavano contro la riforma Gelmini. A confermare questa tesi non sono solo i tanti video divulgati su Youtube, e quelli messi in onda dalle televisioni, come quello della trasmissione Chi l’ha visto, ma le conferme arrivano anche dalle parole del sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma.

Quest’ultimo in definitiva, dopo aver esaminato le immagini ha fatto ricadere le responsabilità dell’accaduto proprio ai militanti di destra che armati di cinghie e bastoni hanno attaccato per primi i giovani manifestanti presenti quel giorno nella storica piazza capitolina. Parole, quelle di Nitto Palma, che contraddicono palesemente la versione di Italo Bocchino, esponente di Alleanza Nazionale, il quale subito dopo i fatti aveva accusato ipotetici gruppi di sinistra come i fautori degli scontri, e che cambiano nuovamente la versione ufficiale del Governo.

Ma nella ricostruzione c’è dell’altro che ancora non è stato sottoposto ad un serio giudizio sul tema di ordine pubblico. Come ha potuto, infatti, un camioncino essere presente nella piazza e specialmente in una posizione così avanzata, e come è stato possibile occultare al suo interno armi improprie senza destare il benchè minimo sospetto nelle Forze dell’ordine. Anche qui le immagini non lasciano adito a dubbi. Mazze riconoscibili da tricolore come segno di distinguo inequivocabile da altre presenze nemiche. La cosa ancor più grave è che in questo drammatico frangente, riconducibile ad azioni di estrema violenza, si dimentichi troppo spesso che la legge vigente vieta qualsiasi tipo di organizzazione che faccia riferimento al disciolto partito fascista. Eppure qualcuno continua ad ignorarne la gravità di questi democratici principi.