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Piazza Navona, il giorno dopo
di Alessandro Cardulli
Come da copione. La cronaca della manifestazione di Piazza Navona, si poteva scrivere il giorno prima. Che Grillo, che la Guzzanti, che Travaglio ed altri, in un modo o nell’altro, avrebbero occupato la scena dei media, avrebbero fatto, loro, la notizia era scritto nel libro delle storie già viste.
Loro, non le decine di migliaia di donne e uomini che sono venuti in quella piazza per manifestare contro le politiche di Berlusconi e del suo governo che devastano la nostra democrazia, che mettono in discussione i diritti e la dignità delle persone, che vogliono imbavagliare l’informazione, che fanno saltare i processi che coinvolgono il capo e affossano l’autonomia della magistratura, che stimolano istinti razzisti. Si potrà dire: è l’informazione bellezza. Come si insegna ai giornalisti principianti, non fa notizia il cane che morde l’uomo ma l’uomo che morde il cane.
Le “ grillate” venate di qualunquismo, gli insulti contro il presidente della Repubblica, le critiche dure nei confronti di Veltroni e del Pd, qualche parolaccia di Sabina Guzzanti che ha preso di mira la tanto chiacchierata ministra Carfagna (che ha anunciato querela) sono state sbattute in prima pagina, hanno focalizzato l’attenzione di editorialisti che non aspettavano altro per dire che “ noi lo avevamo previsto”,di quella nuova categoria di “retroscenisti”, cronisti che ci raccontano quello che il comune mortale non può vedere e non può sentire. Loro sanno tutto e ci raccontano come Di Pietro, come Furio Colombo, come Veltroni, come Furio Colombo, hanno vissuto la giornata di Piazza Navona.
A leggere i retroscena sembra che vivano in simbiosi con i personaggi di cui parlano. Riportano tutto fra virgolette, quello ha detto, quello parlando con i suoi si è sfogato, si è lasciato andare, era proprio incazzato. Insomma forse abbandonano i “ loro “ personaggi quando vanno in bagno. Forse. Invece sono belli tranquilli a casa, davanti ad un computer,manipolano agenzie. Allora tutto bene a Piazza Navona? No, ma una cosa è emersa con grande chiarezza: che c’è ancora voglia di lottare, di protestare, di scendere in piazza. Tutti i gatti non sono bigi.
Quando Furio Colombo invita ad esprimere solidarietà a Napolitano, l’applauso è forte e caldo. E nella piazza si avverte un ritrovato senso dello stare insieme, di essere in tanti, più di quanto non si sperasse. Ma avverti anche il vuoto della politica, occupato dalle donne e dagli uomini di spettacolo che pensano di trovarsi sul palcoscenico di un teatro, che fanno il loro mestiere, bene o male non sta a noi dirlo. Si avverte, davanti a quella folla, che l’opposizione che sta chiusa dentro i palazzi delle istituzioni, non si mischia, non si contamina, non promuove movimenti, conflitti, non ha il fiato lungo, non incide. Basta guardare a quella vera e propria pantomima, incomprensibile per il cittadino normale, che sta avvenendo in merito al “ salva processi” e al lodo Alfano che ugualmente mette Berlusconi al riparo da processi. Se ci fate passare il lodo si ritira l’emendamento, poi la cosa non va più bene, prima il lodo poi l’emendamento, no prima l’emendamento e poi il lodo. E il cavaliere di Arcore ,di fronte a tutto questo, rivolto a Veltroni gli chiede di “dimostrare che è un leader”, dando via libera a tutto ciò gli interessa in prima persona. Forse sarebbe meglio che lo dimostri a quella piazza che invece, purtroppo, ha disertato. Le occasioni non mancheranno ed è auspicabile che non se le lasci ancora sfuggire.
dazebao